Toni: "Totti è un campione, possiede un tocco di palla che non ha nessuno. L'unico mio rimorso è di non aver vinto lo scudetto con la Roma"
Fonte: ReteSport
L'ex centravanti giallorosso Luca Toni, dopo l'addio al calcio giocato, è intervenuto ai microfoni di ReteSport.
Ti aspettavi un Totti ancora a questi livelli?
“Francesco è la Roma, ama giocare alla Roma ed essendo tifoso della Roma e romano, penso sia il massimo. Adesso cerca di capire il suo nuovo ruolo. Francesco non può fare tutte le partite, ma ha un tocco di palla che non penso abbia nessun altro giocatore. Per questo è sempre un valore aggiunto”.
Come si capisce il momento per dare l’addio al calcio giocato?
“Il calcio è stato il vero amore della mia vita. Senza togliere niente alla mia famiglia. Purtroppo nell’ultimo anno mi sono rotto un ginocchio, ho provato a recuperare velocemente ma non ho aiutato al massimo la mia squadra a salvarsi. La delusione del ginocchio e la delusione della retrocessione ha fatto sì che mi staccassi un po’ da questo grande amore. Ci ho pensato, ed era giusto iniziare una nuova carriera”.
Cosa farà adesso Luca Toni?
“Adesso sto facendo il corso da direttore, lavoro nel Verona. Inizia una nuova vita, con tanta voglia di imparare. Spero di diventare un buon dirigente per insegnare le mie idee di gioco ai giovani”.
Come allenatore ti ci vedi?
“Alla panchina non ho mai pensato. Non mi piace, poi vedo come invecchiano i miei ex-compagni in maniera precoce. Quindi preferisco fare il dirigente”.
Totti oggi sembra più a servizio degli altri rispetto a qualche stagione fa?
“Verso la fine della carriera cerca di essere al massimo, così cerca di rendersi utile. Stiamo parlando di Francesco: lui è un campione, non è più un ragazzino ma ha un tocco che non ha nessuno. Deve essere bravo a capire il suo ruolo. Spalletti sa che Totti non potrà giocare in eterno, prima o poi dovrà smettere anche lui. Speriamo più in là possibile, credo che quando smetterà Francesco finirà un’epoca dei calciatori che pensavano prima al campo e poi tutto il resto”.
Come si risolve una questione così delicata secondo te?
“Penso che Totti, per ciò che è stato e che è e sarà per la Roma, la cosa peggiore è che il presidente possa litigare con il giocatore simbolo della tua squadra. La cosa migliore è che un giorno si trovano entrambi in conferenza e decidono insieme. Spero nell’intelligenza di tutte e due le persone coinvolte e che finiscano alla grande, celebrando il campione che è Totti”.
Dzeko?
“Edin secondo me è un grande attaccante, non è partito bene lo scorso anno sbagliando gol che non è da lui. Quest’anno invece lo vedo bene, fa gol e li fa fare. Lui ha bisogno di stare in area, ma dipende anche come gioca la squadra, visto che è un centravanti che va servito”.
Sei più affezionato a Roma o Fiorentina?
“L’unico rimorso della mia carriera è non aver vinto lo scudetto a Roma, anche se sono stato nella Capitale soltanto 6 mesi. A Firenze pure ho passato anni stupendi dove ho vinto la Scarpa d’oro. Mi diventa impossibile decidere”.