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Valigi: "Lamela, Marquinos e Romagnoli i giovani più interessanti"

di Redazione Vocegiallorossa

Claudio Valigi, ex calciatore della Roma nella stagione del 2° scudetto, è intervenuto per parlare della sua esperienza in giallorosso.


Sei arrivato alla Roma giovanissimo..
"Sono arrivato a Roma a 20 anni. Su di me c’erano altre squadre ma alla fina la spuntò la Roma".

Chi ti portò in giallorosso?
Non ricordo, credo Francesco Rocca ma non sono sicuro. Sicuramente la decisione finale la prese Liedholm. Fu per me una cosa importante. Rimasi molto felice di questa occasione. Da lì a breve ci fu il passaggio definitivo. Pensavo fosse uno scherzo invece era tutto vero".

L’impatto con la Roma fu buono. Ti mettesti in luce in coppa Italia ed in campionato 13 presenze a soli 20 anni.
"Per me fu un inizio esaltante. Fui anche agevolato dal fatto che fosse l’anno del mondiale in Spagna e ci fu il rientro ritardato dei nazionali Conti e Vierchowod. Anche Falcao arrivò in ritardo. Liedholm mi diede subito fiducia dandomi la gloriosa maglia numero 5 di Falcao. Nella prima di campionato vincemmo 3-1 ed io feci anche un assist per il gol di Iorio. Da lì feci le prime otto da titolare. Giocai anche in coppa Uefa. C’era grande considerazione del mister nei miei confronti".

Eri chiamato “l’erede di Falcao.”..
"Il mister amava attribuire soprannomi di questo genere anche se mi pesava un po’ il fatto di dover dimostrare di esserlo veramente".

Perche l’anno dopo sei stato ceduto?
"Questo è un mistero. Ero in comproprietà con la Ternana. Il presidente Viola cercò di definire il passaggio a titolo definitivo ma non si trovò l’accordo con la società Umbra. Si arrivò alle buste e, dopo il ritorno alla Ternana, passai al Perugia . Per me fu un trauma. Avevo faticato e sognato tutta la vita di poter arrivare in una squadra cosi importante. Riuscirci e improvvisamente dover andare via fu doloroso".

Tra i giovani dell’attuale Roma, chi ti colpisce?
"Ai miei tempi non era facile giocare così giovane in un grande club. Sono contento che oggi le cose siano cambiate. Nella Roma ci sono tanti giovani di belle speranze come Lamela, Marquinos e io direi anche Romagnoli".

Tu che hai giocato con Ancelotti, pensi che ci siano delle possibilità di un suo ritorno? Cosa pensi invece di Andreazzoli?
"Carlo non ha mai nascosto la voglia di tornare a Roma. Sarebbe un ritorno naturale visto il suo passato. Credo possa essere il giusto personaggio per lavorare su un programma a medio e lungo termine. Potrebbe ripercorre la strada di Liedholm. Su Andreazzoli non posso dire molto. Lo conosco poco. Sicuramente ha dimostrato di essere una persona molto preparata. Ha saputo fare degli interventi a livello tattico e non solo. Ha dei meriti ma non sono la persona giusta per dare dei giudizi".

Un pronostico su Udinese – Roma di stasera..
"A questo punto della stagione sono tutte gare di grande importanza. Ottima forma per tutte e due le squadre. Sicuramente sarà un incontro bello e interessante. Le squadre giocheranno a viso aperto. È una partita da tripla. La Roma può vincere contro chiunque e allo stesso tempo l’Udinese è una squadra temibile guidata da un ottimo allenatore. Chiaramente, spero che a spuntarla siano i giallorossi".


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