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Zeman: "Totti è sempre il calciatore più forte che abbia mai allenato"

di Gabriele Chiocchio
Fonte: Roma Channel - Twitter

Con un post sul proprio profilo Twitter la Roma ha annunciato che alle ore 18:00, Roma Channel trasmetterà un'intervista esclusiva a Zdenek Zeman, nuovo allenatore dei giallorossi. Segui gli aggiornamenti su Vocegiallorossa.it!

Queste le parole del tecnico boemo:

Bentornato Mister, quali sono state le sue emozioni?
"Sono contento di essere tornato in un ambiente che ai tempi mi dava soddisfazione. Spero che riusciremo a togliercene qualcuna".

Cosa significa per lei questo ritorno?
"E' un ritorno. Nei due anni in cui sono stato qui pensavo di poter dare qualcosa di più ai tifosi ma negli ultimi 13 anni ho incontrato molta gente che mi chiedeva di tornare".

Che voglia ha di ricominciare?
"Ho appena finito, dopo i festeggiamenti. Ora ho bisogno di scollegarmi un po' per poi ricominciare con un progetto che spero mi divertirà".

La rosa della Roma è già competitiva?
"Io spero che i giocatori riescano ad adattarsi a me. Io dovrò dare indirizzi tecnico-tattici, in questa squadra ci sono molti giocatori di talento".

E' vero che a Pescara si arrabbiava se vedeva due passaggi consecutivi in orizzontale?
"Nel mio calcio cerco di eliminare le cose inutili e se nel calcio non c'è l'avversario di fronte, il passaggio orizzontale lo è. Bisogna cercare sempre di fare qualcosa che abbia significato".

Quali pensa che fossero le idee di Luis Enrique?
"A Barcellona si gioca molto con il possesso palla. Il mio gioco è un po' più veloce, perché penso che con il possesso si dà più tempo all'avversario di difendersi".

Cos'è per lei il tiro dalla distanza?
"Per me sono i tiri della disperazione, nel senso che non ci deve essere un passaggio dentro all'area, ma nel mio gioco ci dovrebbe essere sempre uno dei tre attaccanti in condizione di essere servito. A Pescara non avevo molti tiratori, per cui cercavamo di avvicinarci il più possibile".

Le hanno fatto piacere i compimenti di Guardiola?
"Fa sempre piacere ricevere i complimenti, non solo da Guardiola. E' sempre meglio che prendere le pietre in testa. Poi se arrivano da lui, valgono doppio, dal momento che il Barcellona è la massima espressione del calcio mondiale".

Il Barcellona è la squadra più forte di sempre?
"Difficile fare paragoni. Quando ero piccolo c'era il Real Madrid che vinse 5 Coppe dei Campioni di fila".

In stagione 45 gol in casa e 45 in trasferta?
"La squadra ha giocato sempre alla stessa maniera".

Il ruolo di De Rossi?
"E' nato un grande equivoco sul ruolo di De Rossi. Per me non è un regista ma un centro-mediano che può dare grande equilibrio alla squadra. Poi che per me può coprire tutti e tre i ruoli del centrocampo è un altro discorso".

I due interni devono essere molto dinamici?
"Dipende dai giocatori, se c'è un centro-mediano più bravo in fase difensiva può avere accanto giocatori più tecnici".

Pjanic può giocare in quella posizione?
"Pjanic mediano basso non lo vedo, come interno sì. Poi magari quando avrò la squadra in mano cambieranno alcune cose e lo schiererò come terzino, ma non penso proprio che le cose andranno così".

Com'è cambiato Francesco Totti?
"Perché cambiato? Rimane il più forte giocatore che abbia mai visto e allenato. E' cresciuto, con me era un ragazzino. Ora è diventato un centravanti quindi un po' più suscettibile a prendere falli contro".

Ha già parlato con lui?
"No, è in America, troppo lontano".

Che ruolo hanno gli esterni difensivi nel suo calcio?
"Per me nel calcio ci sono due fasi e tutti devono partecipare. I terzini quando hanno spazio devono coprire la zona d'attacco":

Il pallone non si butta mai via?
"Si cerca di giocare sempre. Capisco che in alcuni momenti non ci sia il passaggio, ma i giocatori devono sempre trovare la soluzione giusta".

Ha visto la semifinale della Primavera?
"Sì, anche contro il Varese. Il vivaio della Roma è sempre stato uno dei più prolifici. Vedremo se potranno essere utilizzati in prima squadra. Ai miei tempi ho dato possibilità a Daniele Conti, Quadrini, Ferri, De Vezze che ancora giocano, anche se magari non hanno fatto carriere".

La preparazione, negli ultimi anni abbiamo visto molto pallone e poco fondo, qual è la sua opinione?
"Mi hanno detto che sono antico ma adesso tornano tutti a fare più fondo. Fa parte della base della preparazione, se non si può fare durante il campionato si deve fare prima".

Che ritiro sarà?
"Spero che riuscirò a lavorare secondo i miei programmi e di arrivare al campionato in una forma discreta".

Torneranno le doppie sedute?
"Sì, penso che si debba lavorare".

I ritiri, aboliti con Luis Enrique, che ne pensa?
"Non ne ho mai fatti, però a Roma penso sia utile farli".

L'Europa League potrebbe arrivare con il calcioscommesse?
"A me piace competere, più competizioni ci saranno e meglio sarà".

Quanto ci vorrà per uscire dal calcioscommesse?
"Penso molto. Bisognerebbe dare un esempio".


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