Brescia-Roma 1936: un punto d'onore, 1-1 con reti di Boltri e Tomasi
Stagione stregata quella del 1935-36. Una squadra costruita nell’arco di alcuni anni dal presidente Sacerdoti perde i pezzi per strada e termina al secondo posto ad un solo punto dal Bologna di Renato Dall’Ara. Quello stesso Bologna che, a partire da quella stagione, vinse 4 campionati su 6 diventando “Lo squadrone che tremare il mondo fa”. Il 4 giugno 1935, dopo aver trattato importanti acquisti tra i quali Monzeglio e Cattaneo il presidente Renato Sacerdoti è costretto a farsi da parte e a cedere la società che viene rilevata da Antonio Scialoja. Il motivo di questa uscita di scena era da ricercarsi nell’assurda ostilità verso gli ebrei, quale era appunto Sacerdoti, che aveva creato un clima di paura in tutta Europa. La previsione delle leggi razziali approvate qualche anno dopo si unì al timore di venir reclutati per la guerra d’Etiopia. La paura della guerra decimò la rosa: dopo aver effettuato la visita di leva gli oriundi Enrico Guaita, Andrea Stagnaro ed Alessandro Scopelli vennero assegnati al II Bersaglieri. Era il 19 settembre 1935. La notte successiva fuggirono via dall’Italia temendo la chiamata al fronte; erano arrivati nel nostro Paese, acquistati dal presidente Sacerdoti, nel maggio del ’33.Dopo queste defezioni, a due soli giorni dall’inizio del campionato, le ambizioni della società giallorossa vengono ridimensionate. La difesa fa il suo dovere, subisce pochi gol ma l’attacco tentenna. Alla fine del girone d’andata, infatti, la Roma realizzerà solo 9 reti in 15 gare, raccogliendo 16 punti. Vengono inseriti a questo punto Cerroni e di Benedetti che permetteranno alla Roma di migliorare le capacità realizzatrici. Alla quart’ultima di campionato vi era la trasferta sul campo del Brescia, praticamente già retrocesso. Nei giorni precedenti la gara avvenne un episodio increscioso: un giocatore delle rondinelle, vista ormai la stagione disastrosa della sua squadra, riguardo alla sua prestazione in campo propose ad un dirigente giallorosso una partita “morbida” per la Roma impegnata nella rincorsa al Bologna. Venuto a conoscenza del fatto Bernardini rifiutò categoricamente qualsiasi addomesticamento del risultato: “se viene concluso l’accordo non scendo in campo” disse. Il resto della squadra gli fece eco. La Roma non scese a patti e lottò fino in fondo in quella gara. Arrivò un pareggio combattutissimo ed onesto. Al termine del campionato la Roma si ritroverà dietro al Bologna di un solo punto, ma orgogliosa in eterno della lealtà sportiva dimostrata.
LA GARA - Il Brescia schiera: Perucchetti, Tamietti, Calligaris, Gasperini, Valenti, Locatelli, Schiavetta, Boltri, Bianchi, Provaglio, Rebuzzi. Il mister Barbesino risponde con: Masetti, Monzeglio, Allemandi,Carpi, Bernardini, Gadaldi, Cattaneo, Subinaghi, di Benedetti, Tomasi, d’Alberto. Arbitro dell’incontro il signor Ciamberlini di Genova. Subito i padroni di casa all’attacco ed al 14° la svolta: da Locatelli a Rebuzzi che viaggia sulla sinistra, cross in area per Boltri che da pochi metri insacca nella rete difesa da Masetti. Rondinelle in vantaggio. 25° l’autore del gol si infortuna a seguito di uno scontro con Allemandi lasciando la sua squadra in 10 per circa dieci minuti. 31° punizione in prossimità dell’area di rigore. Calcia Carpi e Bernardini di testa centra il palo. Si va al riposo sul risultato di 1-0 per il Brescia. 8° della ripresa, Roma vicina al gol. I giallorossi insistono: al 16° è Subinaghi a chiamare Perucchetti ad un difficilissimo intervento. Gli uomini di Barbesino, come altre volte nel corso della stagione, si trovano a dover inseguire il risultato contro squadre non di primissimo piano; era già successo nelle gare interne con Palermo e Fiorentina, in cui arrivarono sconfitte inattese. Questa volta la squadra del neopresidente Scialoja si trova a dover rimontare contro l’ultima in classifica, che ormai non ha più nulla da chiedere al campionato. Al 34°, però, termina l’incubo: “Fuffo” Bernardini serve Tomasi che finalmente riesce a liberarsi della marcatura di Gasperini e da pochi metri insacca il meritato pareggio. Nulla più fino alla fine. Risultato finale 1-1.
Nelle altre gare la capolista Bologna pareggia a Roma con la Lazio 1-1, anche Il Torino (4-4 interno con il Genova), e la Triestina (a Napoli per 2-2) pareggiano; il Milan s’impone con la Juventus per 2-1 e Fiorentina – Ambrosiana 2-3. La classifica recita: Bologna punti 35, Torino 34, Roma 33, Ambrosiana, Juventus, Triestina 31 chiudono il Palermo con 22 e il Brescia solo con 16. Unico verdetto della giornata la retrocessione nella serie cadetta del Brescia.