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Juve – Roma 1983 – '84: 2-2 firmato da Pruzzo, emulo di Pelé

di Massimiliano Spalluto

Sembrava stregata la sfida con i bianconeri nei primi anni della presidenza Viola. Nell'annata precedente, coronata dal raggiungimento dello scudetto, i due scontri ebbero l'identico svolgimento: Roma che passava in vantaggio e Juve che nell'arco di cinque minuti o poco più, aiutata anche dalla fortuna, riusciva a ribaltare il punteggio facendo sua l'intera posta in palio. Questo leitmotiv stava per caratterizzare anche la sfida di quel dicembre 1983 in cui gli uomini di Liedholm si presentavano a Torino con il tricolore sul petto. Avanti grazie ad uno splendido diagonale di Bruno Conti da fuori area, si assisteva al pareggio del solito Platini su punizione ed alla rete dell'ex Penzo. Il tifoso romanista ormai disperava, rassegnato ad un'altra rimonta subita, ma l'incantesimo finalmente stava per essere sciolto. Ad interrompere quella serie negativa ci pensò Roberto Pruzzo. Servito da Odoacre Chierico il “Bomber” di Crocefieschi, all'ultimo minuto di gioco, si coordinava come meglio non avrebbe potuto per realizzare una rete da incorniciare: una rovesciata imperiosa conclusa con la palla che si insaccava a fil di palo. Da cineteca del calcio, verrebbe da pensare e, rivedendola al rallentatore, si potrebbe benissimo accostare questo gesto atletico a quello realizzato dal grande Pelé nel film Fuga per la vittoria. Una rete importante che diede un'ulteriore spinta ai giallorossi quell'anno impegnati anche nella massima competizione continentale per clubs. Il centravanti romanista dedicò la sua prodezza a Carlo Ancelotti, costretto ad abbandonare il campo a seguito di un infortunio per cui, dopo pochi giorni, fu sottoposto ad un intervento chirurgico al ginocchio.

Nella Juve era schierato l'ex Domenico Penzo alla Roma nella stagione 1974 – '75, nel primo periodo targato Nils Liedholm. Zibì Boniek, conteso alla Juve dalla società capitolina fin dal mondiale 1982, approderà in giallorosso nell'estate del 1985 dove, dopo tre stagioni, nel 1988, terminerà la sua carriera di calciatore.

Si giocava l'undicesima giornata della stagione 1983 – '84, era il 4 dicembre 1983.

 

LA GARA La Juventus in campo con: Tacconi, Caricola, Cabrini, Bonini, Brio, Scirea, Penzo, Tardelli, Rossi, Platini, Boniek. Si oppone la Roma con: Tancredi, Nela, Righetti, Maldera, Falcao, Bonetti, Ancelotti, Cerezo, Pruzzo, Di Bartolomei, Conti. Arbitro designato il signor Casarin della sezione di Milano. Primo tempo teso e nervoso, le squadre si affidano alle conclusioni su calcio piazzato di Penzo e Di Bartolomei. Lo juventino impegna in un paio di occasioni Tancredi che si oppone. Il capitano giallorosso risponde costringendo Tacconi ad un difficile intervento. Esce Brio al 13° rimpiazzato da Prandelli mentre nella Roma s'infortuna Ancelotti alla mezz'ora, al suo posto Chierico. Reclamo bianconero per uno scontro in area tra Bonetti e Penzo, bilanciato in seguito dalla protesta romanista per un “sandwich” ai danni di Falcao. Occasionissima per gli uomini di Liedholm negli ultimi minuti con Cerezo che entra in area ed appoggia a Falcao, ma in scivolata l'asso brasiliano riesce solo a sfiorare il pallone. Tutt'altra musica nella ripresa. 17° palla da Di Bartolomei a Cerezo, da questi a Conti. Il campione del mondo si avvicina all'area bianconera e lascia partire un diagonale preciso che s'insacca. Roma in vantaggio. 23° Vignola sostituisce Boniek. Come nella stagione precedente, però nell'arco di cinque minuti, tra il 27° ed il 32° i padroni di casa ribaltano il punteggio; prima con una punizione dal limite di Platini e poi con Penzo che sfrutta uno sbandamento difensivo dei romani. Nela e Bonetti si ostacolano a vicenda, la palla viene lasciata scorrere verso l'ex giallorosso che calcia e porta in vantaggio i suoi. Cerezo un minuto dopo sfiora il pareggio di testa ma Tacconi devia in angolo. La Roma insiste. Ultimo minuto, Chierico rimette in area dove Pruzzo si coordina e con una rovesciata stupenda batte Tacconi, firmando così il 2-2 finale.


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