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Napoli – Roma 1988: 1-2, Giannini ed Oddi firmano l'impresa giallorossa. Il Napoli di Maradona sconfitto in casa dopo due anni dall'ultimo stop

di Massimiliano Spalluto

Sotto i colpi di Giannini ed Oddi cade l'imbattibilità interna del Napoli stellare. La corazzata costruita dal presidente Corrado Ferlaino, infatti, non perdeva sul proprio terreno da oltre due anni; era il 12 gennaio 1986 quando il futuro romanista Klaus Berggreen mise a segno il punto che permise al suo Pisa di uscire con l'intera posta in palio dalla fortezza napoletana. Era un Napoli, quello sconfitto dai nerazzurri toscani, che si preparava a conquistare il suo primo scudetto nell'anno seguente e che giunse allo scontro con i giallorossi nel marzo 1988 con un anno e mezzo di primato ininterrotto. La Roma, invece, viveva la prima stagione del terzo ciclo di Nils Liedholm, rientrato nella capitale dopo tre anni sulla panchina rossonera. L'allenatore svedese tornò a Roma per riprendere il posto lasciato libero dal connazionale Eriksson, chiamato a sostituire il “Barone” nell'estate del 1984.

Contro i campani match tesissimo che la squadra di Liedholm riesce a far suo puntando tutto sul contropiede. Sono Giuseppe Giannini ed Emidio Oddi a firmare le due reti, finalizzando due capovolgimenti di fronte in cui la difesa azzurra si è rivelata forse fin troppo fragile. La rete di Antonio Careca a dieci minuti dal termine ha tenuto col fiato sospeso fino al fischio finale i numerosi supporters giallorossi presenti al San Paolo. La sconfitta, però, alla fine è inevitabile per la capolista campione d'Italia uscente. La Roma sbanca il feudo di Diego Maradona & C. avanzando la sua candidatura per un posto nella Coppa UEFA dell'anno successivo. Il Milan non va oltre il pareggio interno con il Verona, ma ora ha una spinta in più per tentare la scalata al primo posto: il Napoli si è rivelato più “umano”. Il torneo si chiuderà con i rossoneri che si aggiudicano il tricolore, conseguendo il primo trofeo dell'era Berlusconi e Napoli e Roma sul podio, rispettivamente al secondo ed al terzo posto.

Tecnico dei partenopei è Ottavio Bianchi. L'allenatore bresciano nel 1990 approderà nella capitale insieme ad Andrea Carnevale, operazioni concluse nell'ultima campagna acquisti diretta dal grande presidente Dino Viola. Nel biennio in giallorosso (Carnevale, invece, resterà un altro anno fino al 1993) Bianchi conquista la settima Coppa Italia e raggiunge la finale di Coppa UEFA. Breve parentesi di un'annata sulle sponde del Tevere anche per Moreno Ferrario, a Roma nel 1988 – '89.

Si giocava il 21° turno della stagione 1987 – '88, era il 6 marzo 1988.

 

LA GARA Il Napoli in campo con: Garella, Bigliardi, Francini, Bagni, Ferrario, Renica, Careca, De Napoli, Giordano, Maradona, Romano. Di fronte la Roma con: Tancredi, Tempestilli, Oddi, Manfredonia, Collovati, Signorini, Desideri, Gerolin, Voeller, Giannini, Policano. Arbitro designato il signor Agnolin di Bassano del Grappa. Dopo un inizio partita senza grosse emozioni arriva la svolta al 21°. Policano avanza, vede Giannini libero e lo serve. La difesa partenopea impreparata si lascia sfuggire il capitano romanista che s'invola, entra in area indisturbato e di destro batte Garella in uscita, Roma in vantaggio. Fino al 45° non ci sono grosse preoccupazioni per Tancredi. Inizia la ripresa ed il Napoli si trasforma. Nei primi cinque minuti sfiora il gol due volte; ad opporsi prima Tancredi e poi Tempestilli che allontana di testa un traversone di Romano con il numero uno romanista fuori dai pali. Al 13° Carnevale sostituisce Giordano. È proprio il nuovo entrato ad andare vicinissimo al pari in due circostanze: prima alza troppo davanti al portiere giallorosso in uscita e poi centra il palo con una conclusione rasoterra. Un minuto prima del legno colpito Desideri aveva salvato sulla linea su colpo di testa di Bagni. Il Napoli comprime la Roma che, in contropiede, colpisce ancora. È il 25° quando Giannini sfugge alla marcatura e si spinge in avanti. Traversone perfetto in area su cui l'avanzato Oddi colpisce al volo di destro. È il raddoppio romanista. Il Napoli non s'arrende e riprende a martellare l'area avversaria. Al 35° l'insistenza viene premiata: lancio di Maradona per Careca. Entrato in area il brasiliano controlla di sinistro e di destro batte Tancredi. L'assalto continua, ma senza altri colpi di scena. Nel finale nella Roma entrano Conti e Domini rispettivamente per Desideri e Gerolin. Triplice fischio, 1-2 il risultato finale.


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