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Roma Bari 1940: nasce la passione tra Naim Krieziu ed i colori giallorossi

di Massimiliano Spalluto

Krieziu e la Roma, un legame profondo e mai interrotto. Dopo l’annessione italiana dell’Albania avvenuta il 7 aprile 1939 Naim, giovane studente, arrivò in Italia per frequentare l’ISEF. Nei primi giorni di marzo 1940 firmò il contratto con cui la società allora presieduta da Igino Betti si assicurò le sue prestazioni. Militò nella Roma fino al 1947, contando 122 presenze e realizzando 27 reti, contribuendo in maniera determinante al primo storico tricolore capitolino del 1941 – ’42. Fu ceduto al Napoli nel 1947 dove rimase fino al termine della sua carriera agonistica. Nel 1952, appesi gli scarpini al chiodo, fece definitivamente ritorno a Roma. Prese il posto di Juan Carlos Lorenzo sulla panchina giallorossa negli ultimi impegni dell’annata 1964 – ’65; il nuovo presidente Franco Evangelisti, per la stagione successiva, alla guida della squadra gli preferì Oronzo Pugliese. Rimase comunque sempre legato ai colori giallorossi e fu un osservatore per conto della Roma; suo il merito di aver scoperto, tra gli altri, il futuro capitano Giuseppe Giannini. Allenò anche nelle serie minori e con l’A. L. M. A. S. Roma nel 1969 si aggiudicò una Coppa Italia Dilettanti ed una Coppa Ottorino Barassi, ossia Coppa delle Coppe di Lega italo - inglese. All’età di 92 anni, si è spento a Roma il 20 marzo 2010, esattamente 70 anni dopo il suo esordio con la maglia della Roma, i cui colori ha portato sempre nel cuore.
Era il 10 marzo 1940 e la “Freccia di Tirana”, così soprannominato per le sue doti di centometrista, disputò la sua prima gara ufficiale con la casacca giallorossa. Era Jugoslavo naturalizzato albanese proprio come Riza Lushta, che ritrovò avversario nella sua gara d’esordio contro il Bari, nelle cui fila militava anche un giovane promettente, Renato Cappellini, che insieme a Krieziu si laureerà campione d’Italia con la Roma due anni dopo. Seduto sulla panchina pugliese, per il suo primo torneo da allenatore, una vecchia gloria di Campo Testaccio: Raffaele Costantino.

LA GARA L’allenatore giallorosso Guido Ara schiera: Ceresa, Acerbi, Gadaldi, de Grassi, Donati, Bonomi, Krieziu, Pantò, Provvidente, Coscia, Alghisi. Risponde mister Costantino con: Ricciardi, Mancini, Alfonso, Andrighetto, Arienti, Fusco, Begnini, Cappellini, Lushta, Dugini, Dué. Arbitra il signor Scotto di Savona. Roma subito in gol. Bonomi atterrato da Andrighetto al limite dell’area. Batte la punizione lo stesso Bonomi, respinge il portiere biancorosso, riprende Alghisi che serve Pantò. Al volo l’attaccante giallorosso insacca. Roma in vantaggio. 13° Lushta, addomesticando il pallone con un evidente fallo di mano non visto dalla terna arbitrale riesce a battere Ceresa, estremo difensore romanista. Inutili le polemiche, gol accordato. 22° angolo battuto da de Grassi, palla a Provvidente che si libera di due avversari e Roma nuovamente avanti. 3 legni colpiti dai giallorossi: Donati al 25°, Krieziu al 43° e sempre il debuttante naturalizzato albanese sfortunato ad inizio ripresa coglie il terzo palo della gara. Roma sempre in attacco anche nel secondo tempo. 19° triangolazione Pantò – Coscia – Provvidente palla per Alghisi che realizza il 3-1. Alla mezz’ora primo corner per i pugliesi, palla respinta dalla difesa capitolina e palla ad Arienti che da circa 40 metri calcia con estrema potenza condannando Ceresa a raccogliere nuovamente la palla dal sacco, gara riaperta: 3-2. 44° quella che poteva essere la rete dell’esordiente per Krieziu viene annullata per fuorigioco dello stesso attaccante giallorosso. Al 45° da Pantò a Provvidente che mette Coscia nelle condizioni ideali per chiudere la gara fissando così il punteggio sul definitivo 4-2. 10.000 spettatori a Campo Testaccio, ottima prestazione per Krieziu al suo debutto ufficiale con la maglia della Roma.
 


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