Roma - Bologna 1939: la Roma di Ara inizia bene superando il Bologna campione
Ottimo esordio contro i rossoblu di Renato Dall’Ara, "lo squadrone che tremare il mondo fa". Il mondo, in quel settembre del ’39, si apprestava a vivere la più grande tragedia del secolo e in Italia si cercava un po’ di distrazione pregando che il conflitto non assumesse le proporzioni che poi, purtroppo, raggiunse. Il calcio doveva servire a questo scopo. Il Bologna in quegli anni era la squadra da battere, la corazzata inaffondabile che dal 1935 al 1941 conquistò ben quattro campionati su sei e, per i giallorossi, costituiva una vera e propria “bestia nera”. Proprio dall’anno in cui i capitolini contesero la vittoria finale agli uomini di Dall’Ara (1935 – 36), infatti, la Roma non riusciva ad imporsi sui felsinei (15 marzo ‘36 1-0 in casa rete di Cattaneo), infilandosi in un tunnel di sei sconfitte consecutive nei tre tornei che seguirono. Erano gli anni della presidenza di Igino Betti propedeutici alla conquista del titolo nel 1942. Il neo-presidente raccolse la difficile eredità di un grande dirigente quale era Renato Sacerdoti (passando per la breve esperienza di Scialoja) e gli errori di percorso non mancarono, ma furono gettate solide basi su cui si è potuta costruire una grande squadra. Al termine di quell'annata 1939 – ’40, quarta dell’era Betti, si pensò al tecnico adatto per puntare in alto: Alfred Schaffer, che nelle ultime giornate di campionato sostituì l’allenatore Guido Ara. La stagione era nata sotto i migliori auspici ed erano stati compiuti grossi sforzi economici per creare un gruppo competitivo. La campagna acquisti era iniziata alla fine di marzo con l’acquisto di calciatori sudamericani quali Campilongo, Provvidente, Spitale e, soprattutto, Miguel Angel Pantò, fondamentale per la vittoria tricolore nel 1942. Le aspettative, quindi, erano tante e partire con una vittoria convincente contro i campioni d’Italia in carica creò delle facili illusioni che, purtroppo, nel corso dell'anno lasciarono il posto all’amarezza, attenuata solo in parte dalla vittoria nel derby d’andata e dall’affermazione sulla Juventus. Fu l’ultimo campionato che la Roma disputò nella sua mitica “tana” di Campo Testaccio.
Si giocava la prima giornata del torneo 1939 – ‘40, era il 17 settembre 1939.
LA GARA La Roma scende in campo con: Masetti, Acerbi, Gadaldi, Donati, Spitale, Bonomi, Campilongo, Serantoni, Subinaghi, Pantò, Alghisi. Il Bologna risponde con: Ferrari, Pagotto, Ricci, Maini, Andreolo, Marchese, Biavati, Sansone, Puricelli, Andreoli, Reguzzoni. Arbitra l’incontro il signor Soliani di Genova. Avvio travolgente dei padroni di casa che disorientano i campioni d’Italia. Dopo molte occasioni non sfruttate al 25° i giallorossi finalmente passano in vantaggio. Fallo di Ricci su Subinaghi in area, rigore. S’incarica della trasformazione il neo – acquisto Pantò che festeggia il suo esordio nel migliore dei modi. Si conclude la prima frazione con il punteggio di 1-0 molto stretto ai giallorossi per quanto hanno saputo creare. Inizia la ripresa ed i rossoblu di mister Felsner continuano a subire il dominio giallorosso. Unica occasione per loro un tiro a lato di Andreolo da ottima posizione. Gli uomini di Ara, all’opposto, dominano e concretizzano la loro superiorità a dieci minuti dal termine. Rilancio raccolto da Alghisi, palla a Subinaghi. Due agilissime finte di corpo e palla calciata col portiere Ferrari in uscita. Fa scudo un difensore del Bologna ma la palla resta lì, ne approfitta Campilongo che insacca. Si infortunano lievemente nel finale Acerbi e Donati. Nulla più fino al termine: 2-0 per la Roma.