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Roma – Juventus 1937: nell'ultimo quarto di gara la Roma ribalta lo svantaggio e batte i bianconeri 3-1

di Massimiliano Spalluto

Una convincente affermazione in rimonta regala ai tifosi romanisti una delle poche gioie di questo torneo.

La giornata non è indicata per una gita domenicale con la famiglia, Roma è battuta da una pioggia insistente e da forti raffiche di vento. A Campo Testaccio, però, il sostegno alla squadra del mister Luigi Barbesino non manca; sotto una distesa di ombrelli batte il cuore del popolo giallorosso, sempre presente malgrado tutto. La stagione, infatti, è stata finora avara di soddisfazioni, le aspettative erano ben altre. Dopo la splendida cavalcata dell'annata precedente, che aveva condotto i capitolini ad un punto dal Bologna campione d'Italia, si attendeva un altro exploit capace di far sognare.  La “squadra che tremare il mondo fa”, vale a dire il Bologna del presidente Renato Dall'Ara, dovette faticare fino all'ultimo minuto per conquistare il tricolore del 1936. A ripetersi saranno solo i rossoblu che confermeranno il titolo nel 1937. Questa volta alle loro spalle troveranno la Lazio, distante tre punti. Decisive per i biancocelesti si riveleranno le due sconfitte nei derby; per la Roma, invece, le due stracittadine che si aggiudica (3-1 all'andata ed 1-0 al ritorno) costituiranno i migliori risultati in campionato, uniti alla prestigiosa vittoria contro la Juve. Per il resto, l'epilogo sarà deludente.

Il match contro la compagine piemontese si rivela denso di emozioni. I giallorossi partono alla carica, colgono un palo, dominano, ma a passare in vantaggio è la Juve al 26° con una rete di Guglielmo Gabetto. Ad inizio ripresa, complice la pioggia incessante, la Roma sembra aver perso la forza mostrata nel primo tempo. La Juve ne approfitta e segna un altro gol sempre con Gabetto, annullato per fuorigioco. Al 23°, però, inizia l'inattesa e sorprendente rimonta della squadra del presidente Igino Betti. Nell'arco di due minuti, dal 69° al 71°, grazie alle reti di Otello Subinaghi e di Alfredo Mazzoni, la Roma ribalta il punteggio. Il sigillo finale lo appone al 90° Pietro Serantoni con una sassata scagliata dal limite dell'area.

Messo in campo dal tecnico dei bianconeri Rosetta troviamo Alfredo Foni. Tra il 1959 ed il novembre 1963 si alternerà con l'argentino Luis Carniglia sulla panchina della Roma. Sarà lui a guidare la squadra fino al raggiungimento della finale di Coppa delle Fiere nel 1961, mentre Carniglia completerà l'opera aggiudicandosi la doppia finale contro gli inglesi del Birmingham.

Si giocava il 24° turno della stagione 1936 – '37, era il 14 marzo 1937.

LA GARA La Roma in campo con: Valinasso, Monzeglio, Allemandi, Frisoni, Bernardini, Gadaldi, Prendato, Serantoni, Subinaghi, Mazzoni, D'Alberto. Risponde la Juve con: Amoretti, Foni, Rava, Depetrini, Monti, Bertolini, Varglien II, Borel II, Gabetto, Scagliotti, Menti. Dirige l'incontro il signor Bevilacqua di Viareggio. Difficile giocare su un terreno appesantito dalla pioggia che continua a cadere. Al 3° Subinaghi coglie il palo per i giallorossi, al 21° Monzeglio salva sulla linea una conclusione di Scagliotti. La Roma attacca, ma sono gli ospiti a passare al 26°. Sugli sviluppi di un corner, palla da Bertolini a Gabetto e da questi a Menti. Viene servito Scagliotti, cede a Gabetto che infila il vantaggio bianconero. I padroni di casa si lanciano in avanti alla ricerca del pari, ma il portiere juventino Amoretti inizia il suo personale show respingendo una serie di tentativi degli attaccanti romanisti. Si va al riposo con i torinesi avanti. Inizia la ripresa ma la Roma trova difficoltà sempre crescenti nel creare occasioni da gol. Al 23°, però, arriva finalmente la svolta: Serantoni ruba palla a Rava, serie di batti e ribatti in area fino a quando la sfera giunge a Subinaghi che mette dentro, 1-1. Trascorrono solo due minuti e Bertolini commette fallo al limite della sua area. Punizione battuta da Mazzoni, la sua staffilata sorprende Amoretti e permette alla Roma di ribaltare il punteggio, ora sono i giallorossi in vantaggio. La Juve perde la testa, Monti si fa ammonire per un gesto di reazione verso il pubblico. La Roma sfiora più volte il terzo gol ed infine lo centra al 45°. Depetrini commette fallo su D'Alberto, batte la punizione Allemandi che passa a Bernardini. Il “Professore” avanza e cede a D'Alberto, cross in area per la botta al volo di Serantoni che chiude la gara. 3-1 il risultato finale.


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