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Roma Napoli 1959: allOlimpico una pioggia di gol per uno storico 8-0

di Massimiliano Spalluto

La valanga giallorossa travolge il Napoli per 8-0. Una partita a senso unico, con la Roma proiettata continuamente all’attacco ed un Napoli sorpreso e rassegnato al ruolo di sparring – partner. Pochi avrebbero osato scommettere su una goleada di tali proporzioni, soprattutto conoscendo le vicissitudini attraversate dalla società capitolina nello scorcio di campionato che precedeva quella gara, 25° turno del torneo 1958 -'59. Gunnar Nordahl, allenatore – calciatore voluto dal presidente Renato Sacerdoti nel novembre del 1957 in sostituzione del britannico Alec Stock, era inizialmente assistito da un direttore tecnico, Antonio Busini. Questa accoppiata alla guida della squadra resse anche con l’avvento del presidente Anacleto Gianni, subentrato nel marzo 1958 ad un dimissionario Sacerdoti, uscito di scena in aperto contrasto con il calcio moderno. Nell’ottobre 1958 Busini lasciò la direzione tecnica della Roma e Nordahl si ritrovò solo alla guida della squadra. Dopo due settimane, ai primi di novembre, verrà richiamato Sarosi come tecnico e quindi Nordahl divenne in pratica un allenatore in seconda. Gyorgy Sarosi era già stato sulla panchina della Roma nelle stagioni 1955 – ’56 e 1956 – ’57, in quel torneo fu sostituito nelle ultime 5 giornate da Guido Masetti. Era stato, Sarosi, il capitano della nazionale ungherese degli anni ’30 che contese all’Italia di Pozzo il titolo mondiale nella sfida allo Stade de Colombes di Parigi nel 1938, siglando anche la rete del provvisorio 2-3 ; Piola fissò poi il punteggio sul definitivo 4-2 per gli azzurri. Il ritorno di Sarosi, in quella stagione 1958 – ’59, portò qualche buon risultato ma dal 1° gennaio 1959 (2-2 nel recupero a Genova contro i grifoni) la Roma entrò in un tunnel di ben 12 gare consecutive di campionato senza vittorie. L’ultima della serie, la sconfitta subita nella trasferta di Vicenza contro i veneti per 4-1, mosse il presidente Gianni a esonerare l'ungherese promovendo primo tecnico della squadra il campione svedese Nordahl. Il primo impegno successivo arrivò il 29 marzo contro il Napoli. Forti di una migliore posizione occupata in classifica, 25 punti contro i 22 dei giallorossi, i partenopei arrivarono all’Olimpico convinti di trovare una Roma in crisi, disperatamente alla ricerca di un’identità di gioco. Questa situazione di difficoltà e la giornata segnata da una pioggia incessante imposero al pubblico romanista un atto di coraggio che fu ampiamente ripagato dall’aver assistito ad una storica e straripante vittoria dei propri beniamini.


LA GARA La Roma scende in campo con: Panetti, Griffith, Corsini, Guarnacci, Losi, Zaglio, Ghiggia, Pestrin, da Costa, Selmosson, Lojodice. Il Napoli risponde con: Bugatti, Comaschi, Greco, Betello, Posio, Beltrandi, Bertucco, di Giacomo, Vinicio, Pesaola, Del Vecchio. Arbitra l’incontro il signor de Marchi di Pordenone. Il Napoli di mister Amedeo Amadei, vecchia gloria della Roma campione d’Italia del 1942, affonda inesorabilmente contro una ritrovata compagine giallorossa. Su un terreno reso pesantissimo dalla pioggia, infatti, gli uomini del rientrante allenatore Gunnar Nordahl dominano la gara sin dai primi minuti cancellando la difesa avversaria e bersagliando con successo la porta del portiere Bugatti. Dopo 8 minuti la Roma conduce già 2-0 grazie alle reti di Lojodice e Pestrin. Trascorrono solo 4 minuti e Dino da Costa inizia il suo show: 3-0. Rete che replica al 21° dopo una finta al limite dell’area e conclusione che non dà scampo a Bugatti: 4-0. la Roma continua ad attaccare un Napoli frastornato ma il palo permette al portiere partenopeo di non raccogliere altri palloni dal sacco almeno fino alla fine del primo tempo. Nella ripresa l’estremo difensore azzurro si oppone agli attaccanti giallorossi in varie occasioni ma al 18° da Costa, da distanza ravvicinata, firma la sua tripletta personale: 5-0. I giallorossi continuano ad attaccare ma Bugatti più volte si oppone limitando i danni. Al 29°, però, Pestrin, al termine di una discesa personale infila nuovamente: 6-0. Solo 3 minuti e questa volta è “Raggio di luna” Selmosson a rubare palla in area e battere il più volte bersagliato Bugatti. A 2 minuti dal termine dell’incontro lo stesso Selmosson con un’azione caparbia fissa il punteggio sul definitivo 8-0. Il triplice fischio mette fine al calvario partenopeo. Gli azzurri non si aspettavano una Roma così determinata ed un passivo di queste proporzioni; va considerato, anche, che i 4 pali colpiti e i due rigori reclamati dagli uomini di Nordahl potevano rendere ancora più pesante il bilancio di questa sfida giocata sotto una pioggia battente. I migliori per il Napoli proprio Bugatti per molti suoi interventi ed il centravanti Vinicio, ultimo ad arrendersi. La Roma di mister Nordahl sembra finalmente aver trovato la marcia giusta.
 


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