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Roma - Novara 1940: ultima gara ufficiale nella mitica tana di Campo Testaccio

di Massimiliano Spalluto

Va in scena l’atto conclusivo di un’epoca d’oro vissuta intensamente dal tifoso romanista. Mentre l’Italia ricorderà quel giugno 1940 come un momento triste per l’ingresso del nostro paese nella seconda guerra mondiale il tifoso della Roma vedrà concludersi l’epopea di Campo Testaccio primo, brillante e ricco di emozioni periodo storico della società giallorossa. Nella struttura inaugurata il 3 novembre 1929 con la vittoria sul Brescia per 2-1 i tifosi della Roma hanno vissuto oltre un decennio di gare memorabili e di imprese straordinarie dei propri beniamini a cui è mancata solo l’incoronazione ufficiale con la vittoria di un torneo. La piena affermazione è stata sfiorata nei campionati 1930 – ’31 e nel ’35 – ’36, ma le soddisfazioni non sono certo mancate. Si possono ricordare i rotondi successi sulla Juve, diretta concorrente per il titolo finale, nello scontro del 15 marzo 1931 e la storica vittoria nel derby del 1° novembre 1933 (entrambe ottenute con lo stesso punteggio: 5-0!) e tante altre imprese dei mitici eroi che indossavano la casacca giallorossa negli anni trenta. Il bilancio ufficiale dice: 161 partite disputate, ben 103 gare vinte, 32 pareggi e 26 sconfitte. I nomi che si possono fare sono tantissimi: Guido Masetti, il “professore” Fulvio Bernardini, Attilio Ferraris, Enrico Guaita, Rodolfo Volk, Raffaele Costantino, Ernesto Tomasi, Amedeo Amadei, Arturo Chini luduena, Cesare Augusto Fasanelli e tanti, tanti altri campioni che hanno contribuito alla nascita del mito di Campo Testaccio. In una società presieduta a lungo da Renato Sacerdoti a cui successe, per breve tempo, Antonio Scialoja ed infine Igino Betti la guida tecnica ha visto avvicendarsi esperti quali Herbert Burgess, Janos Baar, Lajos Kovacs, Luigi Barbesino e Guido Ara fino all’ultimo cambio che, di lì a due anni, si rivelerà vincente: Alfred Schaffer. L’allenatore ungherese, infatti, fu l’ultimo a sedere sulla panchina della prima tana giallorossa, al termine di quella stagione 1939 – ’40. L’ultimo incontro ufficiale disputato nell’impianto del “Monte dei Cocci” fu quello con il Novara. Si giocava il 30° turno, ultima giornata della stagione 1939 – ’40. Era il 2 giugno 1940.


LA GARA La Roma scende in campo con: Ceresa, Brunella, Gadaldi, Serantoni, Donati, Fusco, Krieziu, Pantò, Provvidente, Coscia, Amadei. Si oppone il Novara con: Sain, Mazzucco, Galimberti, Rigotti, Ruggerone, Vale, Calzolai, Muci, Panagini, Versaldi, Barberis. Arbitro designato il signor Marsciani di Modena. La partita si sblocca al 26°, fallo di mano di Galimberti in area, rigore. S’incarica della trasformazione Pantò che non sbaglia. Roma in vantaggio. Il punto smuove i giallorossi che stavano soffrendo le iniziative dei piemontesi. 33° tiro di Donati e deviazione in angolo di Sain. Batte il corner Krieziu, testa di Coscia e la Roma raddoppia. Solo otto minuti e gli uomini del neo-allenatore Schaffer triplicano il vantaggio. Forte tiro di Amadei, l’estremo difensore del Novara si oppone ma non trattiene, si avventa sulla palla Provvidente che mette in rete chiudendo virtualmente l’incontro. Si va al riposo sul 3-0. Nella ripresa la Roma lascia l’iniziativa agli ospiti ma le idee scarseggiano e sono confuse. Al 32° il Novara infila il gol della bandiera. Spiovente di Versaldi che inganna Ceresa uscito fuori tempo dai pali. Qui, però, termina la reazione e la gara del Novara. Al 36° Pantò ed al 41° Provvidente colpiscono l’incrocio dei pali. Il punteggio non cambia più, 3-1 il risultato finale.


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