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Roma – Torino 1983: è il trionfo tricolore. Il Presidente Sandro Pertini si congratula con la Roma Campione d'Italia

di Massimiliano Spalluto

La “Prigionia del sogno” è finalmente terminata, le catene sono state spezzate ed il tifoso romanista domenica 8 maggio 1983 ha potuto abbracciare la sua squadra meritatamente incoronata Campione d'Italia. Sono trascorsi oltre quarant'anni dal primo scudetto di Amadei, Masetti, Krieziu e degli altri campioni allenati da Alfred Schaffer e finalmente il tricolore torna ad essere cucito sulla casacca giallorossa. Dopo il pareggio sul terreno del Genoa, la matematica dà il via libera ai festeggiamenti. Invasione di campo, Nils Liedholm portato in trionfo e calciatori usciti dal terreno letteralmente spogliati da chi, in preda all'euforia, ha voluto a tutti i costi un feticcio da portar via per ricordare questa giornata. Resta l'ultima formalità da vivere e gustare fino in fondo per poi poter raccontare, un giorno, di esservi stato presente: la gara interna contro il Torino di Bersellini che chiuderà quest'annata indimenticabile.

Per la cronaca, contro il Toro vanno in rete il “Bomber” Roberto Pruzzo su rigore, Paulo Roberto Falcao e, dopo la rete granata di Patricio Hernandez, arriva il sigillo finale dell'eroe del mundial spagnolo, Bruno Conti. Viene concessa anche una passerella a Franco Superchi, portiere di riserva e a Paolo Giovannelli, entrati nella ripresa. Dopo il match l'intera rosa della Roma effettua un giro di campo trionfale sulla pista d'atletica trascinando un gigantesco bandierone tricolore, per salutare e ringraziare l'immenso popolo giallorosso. In tribuna autorità due indimenticabili presidenti: Dino Viola, “padre” di questa Roma campione e Sandro Pertini, una delle figure politiche più amate e rispettabili nella storia della repubblica italiana. Pertini nell'occasione incontra la squadra ed elargisce complimenti a giocatori, tecnico e dirigenti giallorossi, dando vita ad un indimenticabile simpatico scambio di battute con Dino Viola. La festa per lo scudetto può continuare per le strade e nelle piazze di Roma per poi concentrarsi al Circo Massimo, dove è tutto pronto per il concerto di Antonello Venditti.

Nel Torino del tecnico Eugenio Bersellini troviamo schierati Franco Selvaggi ed Antonio Comi, entrato nella ripresa. Selvaggi aveva disputato due gare nella stagione 1973 – '74 con la maglia della Roma prima di essere ceduto al Taranto. Comi arriverà nella capitale nell'estate 1989 e resterà legato ai colori giallorossi fino al 1994, conquistando una Coppa Italia e disputando una finale di Coppa UEFA.

Si giocava l'ultima giornata della gloriosa stagione 1982 – '83, era il 15 maggio 1983.

 

LA GARA I neo – campioni d'italia della Roma in campo con: Tancredi, Nela, Vierchowod, Maldera, Falcao, Ancelotti, Iorio, Prohaska, Pruzzo, Di Bartolomei, Conti. Si oppone il Torino con: Terraneo, Corradini, Beruatto, Ferri, Danova, Galbiati, Torrisi, Dossena, Selvaggi, Hernandez, Borghi. Arbitra l'incontro il signor Bianciardi di Siena. Inizia la festa al 21°, Conti atterrato in area da Corradini: rigore. Sul dischetto Roberto Pruzzo che non perdona, Roma in vantaggio. 35° triangolano Falcao e Conti, la palla al brasiliano che con un tocco rasoterra mette fuori causa Terraneo in uscita, è il raddoppio. Inizia la ripresa, negli spogliatoi è rimasto Borghi rimpiazzato da Comi nel Torino. Al 10° Liedholm concede la passerella a Tancredi che esce tra gli applausi, al suo posto Superchi che così timbra il cartellino in quest'annata trionfale. Anche a Paolo Giovannelli viene concessa quest'opportunità alla mezz'ora, gli cede il posto Iorio. Completa i cambi anche il Torino mandando in campo Copparoni al 33° che prende il posto di Terraneo tra i pali. 38° Hernandez raccoglie una corta respinta di Superchi e mette dentro il gol che dovrebbe riaprire la gara, ma a 3 minuti dal termine è Bruno Conti a mettere il suo sigillo chiudendo le marcature, 3-1 il risultato finale.


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