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Verona – Roma 1991: segna Muzzi, esordio vincente per la Roma del dopo-Viola

di Massimiliano Spalluto

Buona la prima! Questo potrebbe essere stato il commento di molti tifosi capitolini dopo la vittoria nella prima sfida del campionato. Nuovo presidente, nuova società ma la competitività doveva restare inalterata. La nuova dirigenza accettò un'eredità pesantissima: dodici anni di presidenza di Dino Viola in cui i colori giallorossi conobbero finalmente i livelli che erano più adeguati al blasone ed alla storia di Roma. Uno scudetto, cinque Coppe Italia, tre secondi posti e ben due finali di competizioni europee raggiunte. L'impegno era improbo e purtroppo il bilancio si rivelerà disastroso. Chi assunse il timone della società non aveva né l'ardore, la competenza, la lungimiranza e la passione pluridecennale del suo predecessore, romanista fin dai tempi di Campo Testaccio, né la capacità progettuale e la concretezza necessarie nel calcio moderno, doti che James Pallotta sta dimostrando ampiamente di possedere. I cocci di quei due anni furono raccolti da Franco Sensi e Pietro Mezzaroma che rilevarono la società nell'estate del 1993. Sensi, rimasto solo al comando, iniziò a costruire, un tassello alla volta, la macchina perfetta che poi centrerà il titolo nel 2001.

L'annata 1991 – '92 non fu certamente esaltante, si concluse con un quinto posto e la qualificazione per la Coppa UEFA dell'anno seguente. Il match con i veneti, disputato in una giornata caldissima, non si rivelò particolarmente brillante e ricco di emozioni. La gara venne risolta a pochi minuti dal termine da un colpo di testa di Roberto Muzzi. Lasciato solo al centro dell'area non ebbe nessuna difficoltà ad insaccare la porta dell'ex Gregori.

Schierato quel giorno tra i gialloblu allenati da Eugenio Fascetti troviamo appunto il portiere Attilio Gregori. Cresciuto nelle giovanili della Roma, compare nella rosa della squadra che raggiunse la finale di Coppa Campioni. Nel 1985 – '86 difese la porta giallorossa nella doppia finale di Coppa Italia contro la Sampdoria, che si concluse con il sesto trionfo nella competizione per i capitolini. Nel 1987 lasciò Roma per indossare la casacca del Genoa.

Giornata inaugurale della stagione 1991 – '92, era il 1° settembre 1991.

 

LA GARA Il Verona in campo con: Gregori, Calisti, Polonia, E. Rossi, C. Pin, Renica, Fanna, Icardi, Raducioiu, Prytz, M. Serena. Si oppone la Roma con: Cervone, Tempestilli, Carboni, De Marchi, Aldair, Nela, Hassler, Bonacina, Muzzi, Giannini, Rizzitelli. Arbitro designato il signor D'Elia di Salerno. Il caldo domina ed il primo tempo scorre senza grosse emozioni. Da segnalare un colpo di testa di Rossi su angolo di Fanna. Cervone si oppone da campione spedendo nuovamente in corner. Infortunio per Aldair al 18°, rientra con una fasciatura attorno alla testa. Nella ripresa è Raducioiu a sfiorare per ben due volte il gol. In entrambe le occasioni spedisce a lato da ottima posizione. Alla mezz'ora doppio cambio tra i giallorossi: escono Carboni e Rizzitelli sostituiti rispettivamente da Salsano e Piacentini. Tra gli scaligeri Lunini era subentrato a Fanna cinque minuti prima. 37° la svolta: azione insistita di Hassler, una serie di dribbling, cross a centro area dove si fa trovare pronto Muzzi. Elevazione stupenda dell'attaccante giallorosso, colpo di testa preciso che s'insacca alla destra di Gregori. Roma in vantaggio. Ultimi minuti in cui gli uomini di Fascetti operano il massimo sforzo per raggiungere il pari; Pin prima colpisce la traversa di testa poi sul prosieguo dell'azione in rovesciata spedisce fuori di poco. Termina l'incontro col Verona in attacco, 0-1 il risultato finale.


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