COVERCIANO - De Rossi: "Totti-Spalletti? È sempre spiacevole avere tensioni. Mi sono infortunato spesso per recuperare subito per la Roma". FOTO!
Daniele De Rossi ha parlato in conferenza stampa direttamente dal ritiro azzurro:
Come ti senti? La tua condizione fisica attuale?
“È ottima, nonostante questo fastidio al tendine, c'ho sofferto per parecchio tempo in passato, a Roma avevo fatto un lavoro incredibile e il fastidio era scomparso ed è riuscito fuori a causa di campi un po' duri e si è infiammato. C'è stata forse un po' di preoccupazione eccessiva da parte vostra, ma a livello fisico mi sento bene come non mi sentivo da tanto tempo”.
Come vi motiva Conte?
"Conte è un grande motivatore, lo ha sempre fatto. Evidentemente non siamo dei favoriti, ma abbiamo l'orgoglio degli italiani, stiamo bene fisicamente. Non siamo favoriti, ma potenzialmente possiamo battere tutti. Con la Roma ho vissuto momenti simili, chiunque giocava contro di noi, anche se più debole, poteva batterci ma noi potevamo battere i più forti".
Il caso Totti-Spalletti?
"È sempre spiacevole avere queste tensioni, dal di fuori sembravano più grandi che dall'interno. Non è mai stato utile parlare di questa storia, chiunque ne parlava non creava un aiuto e per questo non ne ho mai parlato e non voglio farlo oggi, è poco interessante per me e per voi".
La tua convocazione?
"Prima ero convinto che sarei stato sempre convocato nonostante prestazioni non ottimali, sapevo che nel 2010 e nel 2012 sarei stato convocato, sapevo che ero nella testa dell'allenatore. Conte vede molto la condizione atletica, quest'anno ho avuto diversi infortuni e potevo essere un punto di domanda per l'allenatore e ho dovuto fare un lavoro diverso per approcciarmi a questo tipo di appuntamento. Stavolta sono partito che era decisiva anche la partitella del giovedì".
Fino a quando giocherai con la Nazionale?
"L'obiettivo era raggiungere la convocazione, ma non è che era il mio obiettivo principale, per me è una cosa normale essere in Nazionale e il mio obiettivo è vincere l'Europeo. È dura vincerlo se si rimane a casa. Non ho una scadenza per la Nazionale, lo deciderà il prossimo allenatore se vedrà giocatori più adatti, tante volte si anticipa la scelta, ma nel mio caso lo farò io ma non ho problemi, il calcio finisce per tutti e la forma fisica va a scadere, se sarò ancora in Nazionale lo deciderà il prossimo allenatore. Non si dà l'addio alla Nazionale a meno che non ci siano problemi fisici. L'Italia può vincere contro chiunque, possiamo vincere contro le squadre più forti. Sono tutte finali, a quel livello sono veramente tutte finali, dobbiamo vincere contro tutti e quindi 7 volte".
L'arma in più dell'Italia?
"Qualsiasi cosa dica adesso potrei essere sburgiadato come si dice a Roma. Può servire gente più fresca o quella più di alto livello. Il lavoro che stiamo facendo qui è durissimo, con la Juventus era un'arma in più, avevano una resistenza fisica molto superiore agli altri e spero che sia l'arma in più per questo Europeo, possiamo sfruttare questa cosa".
Com'è il lavoro tattico?
"Per qualsiaisi giocatore, avere un allenatore che cura il lato tattico è un vantaggio, sapere dove si trova un tuo compagno di squadra senza guardarlo è importante e ciò ti aiuta ad aiutare e a essere aiutato. È un vantaggio che dobbiamo sfruttare, c'è un allenatore che ti chiede ti stare più alto, ti stare dietro, quelle sono cose più o meno importante, comunque anche a Roma trovo un allenatore molto attento alla tattica e questo è importante. Non ho avuto problemi al tendine, ma al flessore a Roma, volevo rientrare subito con la Roma dopo questi infortuni e a causa di questa mia fretta mi sono nuovamente infortunato. Se avessi pensato all'Europeo, mi sarei seduto sul panchetto a vedere i miei compagni giocare, ma io sono fatto così, volevo recuperare per la Roma e per arrivare secondi. Più mi avvicinavo a maggio più mi rendevo conto che l'obiettivo era anche la Nazionale".
Siete in tre a rappresentare la Roma...
"La Juventus ha portato sempre molti giocatori in Nazionale, è normale che sia così, sono i più forti. Noi siamo 3, più quelli del Milan, dell'Inter, gli stessi della Lazio. Anche la Roma ha gli italiani nel giro della Nazionale, non devo consigliare i giovani alla Roma, infatti loro ci puntano tanto, guardate la Primavera e gli Allievi a che livelli stanno. Questo è solo un merito in più a Sabatini, Conti, Massara, gente che il settore giovanile lo vive a 360°, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. La Primavera è andata avanti anche in Europa, insomma, sono risultati importanti. I giovani si possono vendere e comprare, in quel senso diventano anche un introito, ma la Roma penso che investa molto bene sui giovani. E non ho parlato dell'allenatore della Primavera che mi sembra scontato (ride, ndr). Non parliamo di noi a vicenda, noi De Rossi non siamo troppo pubblicizzati a Roma ma i risultati sono quelli".
Il tuo rapporto con l'Italia?
"Ho sempre sentito forte la mia appartenenza a questa a maglia e anche alla Roma. Mi sento sempre investito di una missione da compiere, è solo calcio ma è qualcosa di importante, dobbiamo ritrovare questo orgoglio. Siamo un po' sfiduciati e pessimisti tra di noi, ma è sempre un orgoglio indossare questa maglia che unisce, che ci porta a tifare tutti per la stessa squadra".
La 10 a Thiago Motta?
"I numeri di maglia sembrano importanti, io ne ho avute di scaramanzie. La 10 la presi un po' controvoglia, ma è una storia vecchia. Non è una cosa importante, non credo che l'abbia scelta lui, però la accettata perché ragiona un po' come me, perché è un ragazzo eccezionale che non crea problemi. La gente che si diverte a giudicare, a parlare di Thiago Motta e paragonarlo con altri dovrebbe farci due palleggi e pulirsi la bocca, è un grande campione che ha vinto tutto e deve vincere con l'Italia. Merita il 10 per la sua tecnica, non è inferiore a nessuno dei vecchi 10 tipo Totti, Baggio o Del Piero anche se ha ovviamente caratteristiche diverse. Al calcio italiano mancano tanti di questi campioni, avevamo in passato 2-3 stelle assolute che potevano sempre risolvere la partita. Pirlo? Lui manca nella quotidianità, sono contento per la scelta che ha fatto, ha ragionato prima di farla, sapendo che sarebbe andato a New York avrebbe avuto forse meno spazio. Futuro in MLS? Quello che dovevo dire l'ho detto, se dovessi lasciare la Roma mi vedo bene in America, perché sono emozionalmente lontano dalla Roma. Boca Juniors? Mi sembra lo Slideshow che ho fatto con la Roma, c'è tempo per pensare al mio futuro".
In quale modulo possiamo vedere il miglior De Rossi?
"Non lo so, in allenamento proviamo tutti un 11 contro 0 e siamo tutti forti, dobbiamo valutare tante cose. Parlarne prima non ha senso, dall'alto della mia età sono aiutato, ho fatto diversi moduli e quindi conoscerli è molto importante, anche diverse maniere di affrontare lo stesso modulo possono risultare fondamentali per un match".
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— Nazionale Italiana (@Vivo_Azzurro) 2 giugno 2016
"Il duro lavoro che stiamo facendo a #Coverciano può essere la nostra arma in più all'#Europeo" pic.twitter.com/wBTWvaDd0Y