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Gruppo A: Uruguay-Francia 0-0

di Emanuele Melfi

I Bleus, appesantiti da mesi di polemiche e tossine, esordiscono al Mondiale senza incantare ma provando fino in fondo a vincere contro i coriacei uruguayani, loro tradizionali bestie nere. Il gruppo A si chiude dopo la prima giornata con quattro squadre ad un punto e con l'impressione che tutto si giocherà nell'ultimo turno, quando la Francia affronterà i padroni di casa del Sudafrica in un match che si annuncia mozzafiato già da questa sera. La Francia ha riproposto i problemi tecnici e di personalità che da tempo si conoscono, più qualche uomo chiave - come Ribery e Gourcuff - non al meglio. Si è confermata ancora una volta negativa la presenza di Nicolas Anelka al centro dell' attacco (e stavolta sarà difficile riconfermarlo), mentre Toulalan davanti alla difesa e Diaby in attacco sono parsi i migliori. Non ha inciso Thierry Henry, entrato negli ultimi minuti, Govou è stato impreciso e la difesa se l'è cavata contro avversari insidiosi ma non impossibili. Gli uomini di Tabarez sono stati pericolosi soprattutto nel primo tempo, ma quasi unicamente per spunti personali di Forlan. Per il resto, solito gioco manovrato anche se più veloce rispetto alla ragnatela tradizionale. E soliti vizi in cui la Celeste ricade quando accusa difficoltà e ricorre al fallo, talvolta violento. Immancabilmente suo il primo espulso di questi Mondiali, Lodeiro - entrato da pochi minuti - per un'entrata assassina direttamente sulla caviglia destra di Sagna, che gli è valsa il secondo giallo. I Bleus si presentano con l'immancabile 'coup de theatrè firmato Raymond Domenech: ieri sera, fonti vicine alla squadra avevano riferito di un duro faccia a faccia fra il ct e l'uomo unanimemente indicato come il più in forma, Florent Malouda. L'allenatore lo aveva rimproverato per l'eccessiva aggressività in una partitella di allenamento, il centrocampista di fascia aveva risposto a brutto muso e Domenech ha replicato a modo suo: panchina. Al suo posto, un ottimo Abou Diaby, che ha svariato sulla sinistra rivelandosi il migliore nel primo tempo. La partita comincia sui binari previsti ma è più piacevole delle agguerrite cinque edizioni precedenti, con una sola sudata vittoria della Francia. I Bleus sembrano più intraprendenti, gli uomini di Tabarez aspettano e ripartono pericolosamente in contropiede. Nessuna delle due difese dà l'impressione di essere imperforabile. La prima occasione al 7', quando Ribery - dinamico ma piuttosto impreciso - salta Victorino e mette al centro basso in area dove c'è Govou. L'attaccante, goffamente, spedisce la palla oltre il palo lontano. Nove minuti dopo, occasione per gli uruguayani con il loro uomo più pungente, il biondo Diego Forlan, che si fa largo in area, rientra da sinistra e fa partire un destro ben parato da Lloris. La Francia è ben disposta, Domenech e le riserve applaudono le azioni dei compagni, il migliore appare Diaby, inserito a sorpresa. Nell'Uruguay, Forlan tiene da solo in apprensione la difesa, coadiuvato da Suarez (35 gol quest'anno con l'Ajax, più di Messi). Il primo tempo è a tratti piacevole e finisce con i francesi che accusano la fatica e gli uruguayani in ripresa. Nel secondo tempo le squadre partono un pò più decise, la Francia preme sull'acceleratore soprattutto con Diaby e Gourcuff ma non riesce quasi mai a impensierire il laziale Muslera. Al contrario, l'unica occasione pericolosa è per Forlan, servito da Suarez, che colpisce il pallone in area a botta sicura. Lloris, immobile, vede il pallone finire a lato dopo aver sudato freddo. Il finale è tutto dell'arbitro giapponese, severo quanto basta per ammonire giustamente sette giocatori ed espellere Lodeiro. Tutti i francesi presenti al Green Point Stadium sperano, nei minuti di recupero, che si avveri uno dei miracoli del calcio: il vituperatissimo Henry che ha portato la Francia ai Mondiali con un fallo di mano, si sistema il pallone di una punizione in zona pericolosa, gli uruguayani fanno muro, gli occhi di 'Titi« tornano per un attimo quelli da 'tigrè di una volta ma il pallone, tristemente, finisce sulla barriera. Francia volenterosa, ma poco più. L'Uruguay se la giocherà alla pari con le altre.


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