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Maradona, quanta scaramanzia!

di Emanuele Melfi

Il rituale è sempre lo stesso, dalla prima partita vinta contro la Nigeria. Diego Armando Maradona attribuisce molta importanza alla scaramanzia e alla cabala, e si guarda bene dal non rispettarle nelle fasi che precedono ogni partita dei Mondiali. Si comincia con una visita al campo di gioco, sottolineata dagli applausi e dal suono delle vuvuzela. Segue una foto con uno dei collaboratori, nel caso della partita di ieri il prescelto è stato Pinero, l'allenatore dei portieri. Quindi via con l'intervista di rito (e da contratto) con la tv argentina per la quale lo aspettano i giornalisti Fernando Niembro e Sebastian Vignolo. Segue il saluto alla platea, con lancio di baci sempre indirizzato ad una persona precedentemente identificata. Il compito di sceglierla spetta a Fernando Molina, capo dell'ufficio stampa e fidanzato di Dalma, una delle figlie di Maradona (l'altra è sposata con Sergio 'Kun' Aguero, giocatore della Seleccion). Nel caso dell'incontro con il Messico i baci sono stati indirizzati a Veronica, la fidanzata del tecnico. A questo punto, racconta uno dei cronisti del quotidiano Olè, i tifosi argentini cominciano con i canti, tra i quali non manca mai «chi non salta inglese è», l'unico dal sapore politico e che evoca la disputa di vecchia data per le Falkland-Malvine (che nel 1982 ha anche portato i Paesi in guerra). Viene cantato sempre, è avvenuto anche per l'amichevole contro il Canada. Intanto Diego è già partito per l'ultima parte del rito: la ricerca di un tifoso che si trova vicino al tunnel che collega il campo con gli spogliatoi. Questi gli deve consegnare un giornale del 1986, con la foto dell'Argentina campione del mondo nel torneo giocato in Messico. Maradona lo prende, sorride e mostra sorpresa come se fosse la prima volta e se ne va soddisfatto. Poi lo show in panchina, preceduto da una serie di segni della croce e con il rosario intorno a una mano. Olè segnala intanto un problema che si verificherà per il prossimo incontro di sabato con la Germania. Maradona ha finora utilizzato sempre il centro stampa dello stadio Loftus di Pretoria per le conferenze che hanno preceduto ogni gara, indipendentemente dal luogo della partita. Ma questo centro sarà chiuso definitivamente a partire da domani. L'interrogativo ora è se Diego riuscirà a farlo riaprire eccezionalmente per venerdì in difesa della sua cabala.

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