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Stadio della Roma, Veloccia (Assessore all'Urbanistica): "Escludo che ci possano essere stati dei ripensamenti, sarebbe stato assurdo non parlarne con noi”

di Luca Campagna

L’Assessore all’Urbanistica del Comune di Roma Maurizio Veloccia è intervenuto ai microfoni di Tele Radio Stereo parlando del nuovo stadio dei giallorossi. Ecco le sue dichiarazioni:

I contatti con la Roma sono frequenti o sono rallentati?
“I contatti sono frequenti. È evidente però che è necessario capire come questo avanzamento degli studi, dei lavori, delle indagini e dei sondaggi poi possa essere messo a sistema anche in un confronto con Roma Capitale sul prosieguo degli eventi. Quindi noi abbiamo richiesto un incontro alla Roma. Questo incontro è stato rimandato, ma non perché ci sia un’indisponibilità ovviamente a parlare con Roma Capitale, ci hanno segnalato dei problemi logistici interni e quindi noi attendiamo a brevissimo che possa tenersi questo incontro perché dobbiamo pianificare, dobbiamo capire quali sono i lavori che si stanno facendo anche a livello progettuale. Anche perché ci sono tanti iter in parallelo, perché c’è quello della liberazione delle aree, quello dei sondaggi geognostici e archeologici e poi l’iter fondamentale, che è quello della definizione del progetto, per capire tutte le questioni legate, per esempio, alla mobilità, che era una dei grandi temi che erano usciti quando era stata fatta la delibera di pubblico interesse. Quindi è un lavoro che si svolge su più direttrici in parallelo e io credo che giustamente Roma Capitale debba essere informata su tutte queste direttrici. Sulle prime due siamo molto aggiornati, sulla terza vorremmo qualche aggiornamento”. 

I Friedkin hanno preso un altro club, hanno dismesso la sede dell’Eur, stanno facendo tagli al personale. Secondo voi c’è stato un ripensamento della proprietà?
“Noi stiamo ovviamente a quello che ci dicono i rappresentanti della Roma, non ci hanno mai parlato di un ripensamento, non ci hanno mai parlato di un cambio di idee sulla realizzazione del nuovo stadio. Ogni volta che anche a noi arrivavano sollecitazioni di questo tipo, da giornalisti o appunto da ambienti, abbiamo chiesto conferme e ci sono sempre state date. Anzi, io mi aspetterei che e se ci fossero dei ripensamenti noi dovremmo essere i primi a saperlo, perché ci siamo in qualche modo impegnati, perché si è sempre impegnata l’Assemblea Capitolina e quindi si sono impegnati i romani, i rappresentanti dei cittadini Romani su una delibera così importante. Quindi io a oggi escludo che ci possano essere stati dei ripensamenti, perché sarebbe stato assurdo non parlarne con noi”. 

Quando avete cominciato a lavorare sul progetto con la Roma?
“Noi l’anno scorso abbiamo votato a maggio la delibera di pubblico interesse, i contatti sono cominciati l’anno precedente, quindi è dal 2022 che stiamo lavorando con la Roma su questo progetto e che la Roma ci ha coinvolto”. 

Quand’è che bisogna mettere i soldi?
“Qualche soldo lo hanno messo, dal momento in cui stanno facendo il progetto cominciano a fare i sondaggi, qualche soldo è quello ce l’hanno già messo”.

La Roma ha rinviato due volte l’incontro sollecitato dal Campidoglio per fare il punto della situazione. Questa è già un po’ un’anomalia?
“Io do il peso a giusto a questo, nel senso che noi abbiamo convocato la Roma proprio per capire proprio nei prossimi mesi come si andrà avanti a livello di progetto. Qui non c’è solo un tema tecnico, c’è un tema di convenzione urbanistica, di concessione, di piano economico-finanziario che deve essere redatto e validato, quindi ci sono tantissime questioni. Ora, il fatto che la Roma non abbia detto "No, non vogliamo parlare col Campidoglio" – e ci mancherebbe – è positivo, ci ha soltanto detto che erano in una fase logistica in termini organizzativi, di attività interne, che non consentivano in questi giorni l’incontro. Il problema credo sia proprio di organizzazione del lavoro. Ci hanno chiesto di rimandarlo, ora vediamo quando questo incontro si terrà. Poi l’importante sarà capire gli esiti dell’incontro”. 

Avete una data per la presentazione del progetto? Vi hanno fatto vedere come sarà questo stadio?
“A me personalmente no, al Sindaco Gualtieri non lo so. A me più che della forma interessano la sostanza, la struttura, i parcheggi, le strade, le aree, la occupazioni, i sondaggi archeologici, noi siamo concentrati su questo. Sui tempi, essendo un’opera che realizza la Roma, li detta la Roma. Noi stiamo facendo di tutto per ridurre i tempi, anche sul tema delle aree, abbiamo avviato, anche in una fase che non ha visto ancora l’approvazione definitiva del progetto, tutte quelle attività necessarie a riprenderci le aree che sono state occupate o che sono detenute in modo precario, proprio per cercare di tagliare e snellire quei tempi che purtroppo a volte la giustizia italiana non rende veloci”.

Se i lavori cominciassero domani, ce la farebbero per il 2027?
“Questa è una domanda da 1 milione di dollari, a cui non posso rispondere. Quello che posso dire è che più tempo passa da quando si presenta il progetto e più si accumulano ritardi. Di sicuro domani non cominciano, quindi bisogna capire quando inizieranno questi lavori. Il punto è che noi potremo dare delle stime credibili quando avremo il progetto approvato dalla Regione Lazio, dopo che tutti i sondaggi avranno dato esito positivo e che non ci siano ritardi dovuti a qualcosa che abbiamo trovato sotto terra. Per arrivare a questo dobbiamo ricevere un progetto, analizzarlo, portarlo all’approvazione di tutti gli enti, tra cui la Regione, e aver verificato che i sondaggi siano andati a buon fine. Insomma, c’è ancora molto da fare”.

Chi è l’interlocutore per lo stadio?
“Il Sindaco in diverse occasioni ha parlato direttamente con la proprietà, quindi con i Friedkin, noi abbiamo discusso in un paio di occasioni con la Souloukou. L’appuntamento saltato immaginiamo che fosse con la Souloukou. Era un incontro con noi e con il direttore generale, non con il Sindaco, un incontro di lavoro comunque ai vertici e quindi importante”. 


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