Stadio Roma, i Verdi: "Cosa c'entrano case, uffici e negozi con uno Stadio? La Raggi faccia rispettare le regole"
Fonte: verdiroma.it
La federazione romana dei Verdi ha pubblicato una nota sul proprio sito ufficiale nella quale si parla dello Stadio della Roma, chiarendo la posizione del movimento in merito a questa vicenda:
“Noi Verdi di Roma vogliamo esprimere la nostra contrarietà rispetto alle giravolte della Giunta Cinque Stelle sulla questione dello stadio” scrivono in una nota i portavoce dei Verdi di Roma Guglielmo Calcerano e Silvana Meli, che proseguono: “Noi non siamo stati contrari, in linea di principio alla realizzazione del nuovo stadio della Roma, anche perché pure l’attuale collocazione al Foro Italico è fonte di problemi e congestionamento. Quello che ci siamo sempre chiesti – come evidenziato dal nostro dossier del 2014 «Sì all’impianto, no alla cementificazione» – è che cosa c’entrino case, centri commerciali e uffici con lo stadio. Si sta pensando a un intero insediamento abitativo e commerciale nell’area di esondazione del Tevere, ad alto rischio idrogeologico. Si vogliono realizzare 700mila metri cubi in un’area che, secondo il piano regolatore, ne può ricevere 100mila. E lo stadio occupa solo il 14% del progetto. I promotori dell’opera oppongono che, senza la parte commerciale, costruire l’impianto e le opere di collegamento in quell’area non sarebbe redditizio. Ma allora perché costruire lo stadio proprio lì?
“Non comprendiamo – spiegano gli ecologisti – le scelte dell’attuale giunta comunale. Prima hanno detto NO al progetto dell’Assessore Berdini per le Olimpiadi Roma 2024, in cui si proponeva di creare nuove linee di tram, legando l’intervento alla messa in sicurezza degli impianti sportivi esistenti, che stanno andando in pezzi. Hanno detto NO al referendum cittadino sulle Olimpiadi. Non vorremmo che ora proprio sulla vecchia politica del rilancio dell’economia col mattone e con il consumo del territorio, questa giunta dicesse di SI’.
“Noi Verdi – concludono Calcerano e Meli – abbiamo sempre sottolineato come l’impianto si possa costruire anche altrove, ad esempio a Capannelle, con minori costi economici, sociali e ambientali. Ma in una zona ad alto rischio idrogeologico come Tor di Valle, con la questione del collettore, gli scarsi collegamenti, il rischio esondazione, l’opera comporta investimenti enormi, che non devono essere pagati a discapito della qualità della vita dei cittadini. Il business center è in fuorigioco. Comprendiamo che se si abita a Porta Metronia o magari a Certaldo, quello che accade a Tor di Valle può interessare poco…Ma se la giunta Raggi vuole prendersi la responsabilità di edificare a Tor di Valle, faccia rispettare le regole per quella zona e consideri anche l’impatto del nuovo stadio a carico dei residenti del Torrino”.