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Una storia infinita - Le tappe del progetto stadio

di Alessandro Carducci

“Per noi lo stadio è una priorità assoluta”. Avrete sentito tante volte pronunciare questa frase nel corso degli anni. Il nuovo impianto di proprietà è stato da sempre un obiettivo degli americani. La prima volta che fu pronunciata questa dichiarazione fu durante l'intervista di Thomas DiBenedetto, in cui il magnate americano auspicava di poter trasformare la Roma in una regina. Oggi è finalmente arrivato il sì definitivo e verrà ricordata come una giornata storica nel cammino della Roma. Andiamo a ripercorrere tutte le tappe di una vicenda estenuante, che si è protratta per 5 anni

2012 - Il 15 marzo si mette ufficialmente in moto la macchina organizzativa: la Roma comunica di aver dato mandato alla Cushman e Wakefield LLP di trovare l'area più idonea per costruire il nuovo stadio. Si parla fin da subito di Massimina e Tor di Valle come ipotesi più probabili. Interessano anche i terreni dell'ENI, al Gazometro, ma l'argomento non verrà mai approfondito dai proponenti. Il 30 dicembre, il primo atto istituzionale. Alla presenza dell'allora Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, collegati in teleconferenza da Orlando James Pallotta e Luca Parnasi firmano un memorandum d'intesa per la costruzione dello stadio a Tor di Valle.

2013 - A gennaio viene ingaggiato Dan Meis per coordinare gli sforzi progettuali. Nel frattempo, cambia l'inquilino del Campidoglio e James Pallotta si trattiene per due ore a colloquio con Ignazio Marino nel dicembre dello stesso anno.

2014 - Si entra nel vivo. I proponenti riescono finalmente a presentare il progetto in Campidoglio: è il 26 marzo e nella sala Protomoteca viene svelato il plastico del nuovo stadio. Il 6 settembre il Campidoglio annuncia il pubblico interesse dell'opera, che deve ora passare al vaglio dell'Assemblea Capitolina. L'Aula Giulio Cesare, con l'appoggio del PD e l'ostracismo del M5S, vota il pubblico interesse il 22 dicembre.

2015 - Dopo circa sei mesi, il 15 giugno il progetto definitivo viene consegnato in Campidoglio, che dovrà ora valutare la compatibilità con la delibera approvata in assemblea capitolina. Il tutto viene poi trasmesso alla Regione Lazio per l'apertura della Conferenza dei Servizi ma il progetto appare ancora incompleto e i proponenti si prendono il tempo necessario per integrarlo.

2016 – Il 21 gennaio la Roma annuncia che Mark Pannes non è il più responsabile del progetto stadio e verrà sostituito da David Ginsberg. Il 24 aprile viene presentata al Coni la documentazione tecnica del progetto. Nel frattempo, a giugno cambia nuovamente l'inquilino del Campidoglio ed è la pentastellata Virginia Raggi a prendere il posto di Ignazio Marino. A fine agosto la Regione riceve finalmente il progetto ma c'è forte curiosità sulla posizione che assumerà il Comune, poiché il M5S era stato fin da subito contrario al progetto approvato dalla Giunta Marino. Mentre l'assessore all'Urbanistica del Comune, Paolo Berdini, si prepara a contrastare il progetto, a settembre James Pallotta incontra il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Intanto viene fissato per il 3 novembre l'inizio della Conferenza dei Servizi.

2017 – Il 31 gennaio viene sospesa per un mese la Conferenza dei Servizi. È il momento più critico per le sorti dello stadio e, per la prima volta, sembra davvero possibile che possa sfumare. Una serie di incontri tra il Comune e i proponenti porta allo storico accordo del 24 febbraio, in Campidoglio, pochi giorni dopo le dimissioni di Berdini da Assessore all'Urbanistica. Nuovo accordo, nuovo procedimento in regione. Il 6 aprile la Conferenza dei Servizi boccia l'ormai vecchio progetto targato Marino. Un nuovo ostacolo intanto si frappone tra lo stadio e la sua approvazione: La Soprintendente Margherita Eichberg intende porre un vincolo sulla Tribuna dell'ex Ippodromo di Tor di Valle. Il 14 giugno l'Assemblea Capitolina approva il pubblico interesse (favorevole il M5S, contrario il PD) per il progetto stadio e il tutto può quindi tornare in Regione. Il Ministero delle Infrastrutture però avverte: “Senza il Ponte di Traiano (tagliato dalla delibera Raggi) non si può fare lo stadio”. Il 29 settembre prende il via la prima seduta della Conferenza dei Servizi, a fine novembre una telefonata tra il ministro dello Sport, Luca Lotti, e quello dei Trasporti, Graziano Delrio, sblocca i fondi per il Ponte di Traiano mentre nei giorni scorsi sono caduti sia il vincolo architettonico sulle tribune dell’Ippodromo e sul sedime della pista, sia il vincolo sul diritto d’autore a favore dell’architetto Clara Lafuente, erede di uno dei progettisti dell’Ippodromo, Julio Lafuente. 


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Mercoledì 11 dicembre
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