Colpa dei Friedkin, colpa di Juric: troppi alibi concessi ai giocatori dei dolci della nonna
Fonte: Il podcast di Luca d'Alessandro
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La sconfitta per 5-1 contro la Fiorentina ha fatto emergere sul campo tutti i problemi che la Roma si porta dietro a 360°. Un crollo che ha portato a giorni di litigi intensi, di faccia a faccia, dove, stando alle parole di mister Juric è stato tirato fuori tutto quello che ci si teneva dentro. Ora se questi confronti tra squadra e mister abbiamo portato, porteranno un giovamento nelle prestazioni c'è la gara con il Torino che sarà giudice. Tuttavia in questi giorni di critiche, nei giorni precedenti ci si è soffermati sulla società rea di aver esonerato De Rossi "in quel modo", il calciomercato in cui si sono spesi tanti milioni di euro senza dare frutti e soprattutto su Juric.
Una situazione che ha fornito enormi alibi ai calciatori, attori in campo, protagonisti di prestazioni ben al di sotto delle loro potenzialità, ma allo stesso tempo, in un certo modo, quasi sempre scusati. Prestazioni non all'altezza in campo e alla prima occasione davanti ai microfoni a dichiarare di quanto si stava meglio prima dell'avvento del nuovo tecnico.
Già, perché finché c'è il capro espiatorio è sempre più facile. Ma, fondamentalmente sono gli stessi che, per fare un esempio di un mister più rispettato, Mourinho, fuori casa non giocavano bene perché gli mancavano i dolci della nonna, per dirne una. E puntualmente dopo certe esternazioni si è arrivati a un punto di rottura anche con lo Special One, con la squadra che è tornata a ottenere risultati (inizialmente) con l'avvento di De Rossi (e anche lì il tecnico ebbe difficoltà nel far accettare ai suoi il nuovo sistema di gioco). Cosa che però è durata poco, visto che anche con il mister tanto rimpianto dai giocatori, i risultati non sono più arrivati e la situazione si è complicata tra voci di litigi confermati e altri smentiti, anche con lui, fino all'esonero.
Chissà perché nel calderone, i principali protagonisti, in un certo senso, siano stati messi in secondo e terzo piano. Sarà perché come per i presidenti sia più facile cambiare un allenatore che 11 giocatori, anche per le critiche è più facile prendersela con chi sembra assente o chi è più debole.
Juric, che ovviamente ha le sue colpe, ha parlato di rispetto fondamentale dei ruoli. Un qualcosa che, vedi Firenze, non sembra esserci stato troppo, perché se la presidenza può sembrare assente, ma neanche qualche mese fa ha investito 100 milioni nel mercato, e ha esonerato la bandiera De Rossi, prendendosi insulti da tutti e messo Juric sulla panchina, i giocatori devono essere professionisti e rendere in base allo stipendio che percepiscono, senza alibi, perché se si vuole ricucire il rapporto con i tifosi e risollevare la classifica, occorre chiedere scusa in campo, a suon di prestazioni e non ogni volta a fine partita, applaudire i tifosi. Dovrebbe essere il contrario.