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Corsa, dinamismo e sacrificio: sulla carta Camara è quel che serve alla Roma

di Emiliano Tomasini
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Emiliano Tomasini

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Mady Camara è atterrato questa mattina a Roma, il centrocampista guineano arriva dall’Olympiacos in prestito con diritto di riscatto. L’infortunio in allenamento di Wijnaldum è stato un fulmine a ciel sereno per la Roma, Tiago Pinto stesso ha recentemente ammesso che non è stato semplice gestire le ore successive all’infortunio dell’olandese. Dopo l’inevitabile confusione iniziale, il GM giallorosso ha riordinato le idee e si è messo al lavoro per colmare il vuoto lasciato dall’infortunio dell’ex PSG. Un vuoto certamente numerico ma anche soprattutto tattico, perché Wijnaldum aveva caratteristiche uniche nel centrocampo della Roma. Così la ricerca di Pinto si è necessariamente incentrata su un giocatore che avesse caratteristiche simili a quelle del 25 giallorosso. Scartate le ipotesi di registi, palleggiatori e mediani vecchio stile, alla Roma serviva un giocatore dinamico, veloce e in grado di fare bene entrambe le fasi.

La scelta è così ricaduta su Camara, un giocatore sconosciuto ai più, ma che – per caratteristiche – sembra rispondere perfettamente alle esigenze della Roma. Con Wijnaldum out, Mourinho poteva contare su Matic, Cristante, Bove e Pellegrini, che però è una risorsa fondamentale anche sulla trequarti. Matic e Cristante sono entrambi due giocatori lenti e nella partita contro la Juventus hanno faticato a giocare insieme. Rincorrere gli avversari non è tra le loro migliori caratteristiche e, se schierati contemporaneamente, la squadra avversaria riesce a inserirsi con facilità alle loro spalle. Bove, anche lui per la verità non velocissimo, per ora sembra essere considerato poco da Mourinho, se non per giocare gli ultimi minuti delle partite. L’arrivo di Camara, dunque, sopperisce sì a una mancanza numerica ma soprattutto qualitativa. Il guineano è un giocatore che fa degli strappi il suo punto di forza, è dinamico e allo stesso tempo ordinato in fase difensiva. Recupera molti palloni e si propone in fase offensiva, tentando anche spesso la conclusione da fuori area. Tutte caratteristiche che, con l’infortunio di Wijnaldum e l’addio in estate di Veretout, mancavano al centrocampo della Roma. Tecnicamente è un giocatore nella media, ma a livello fisico e di corsa può fare la differenza in Serie A. A lui Mourinho chiederà di sacrificarsi per la squadra, il suo compito sarà recuperare palla e darla al compagno di reparto, che così potrà riavviare l’azione con maggior qualità. Corsa e sacrificio: caratteristiche che non possono mai mancare in una squadra e che la Roma spera di aver trovato in Camara, in attesa del ritorno di Gini. Come sempre, sarà poi il campo a dire se la scelta di Pinto sarà stata vincente.


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