Dalla grande beffa europea dei romanisti Millennials al primato nel girone. Roma-Slavia Praga non è una gara come le altre
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Luca d'Alessandro
Roma-Slavia Praga è una di quelle partite che non potrà mai essere, almeno per una generazione romanista, una partita come tutte le altre. Si può paragonare tranquillamente alla delusione dello scorso maggio della finale di Budapest, anche se, in quella Coppa UEFA 1995/96, i giallorossi si giocavano "soltanto" una semifinale.
Per chi non si ricorda il doppio confronto, per chi non era nato e per chi ha rimosso (ma come fai), andiamo a ripercorre quel doppio scontro diretto beffa.
L'andata la Roma la gioca in trasferta, su un campo ghiacciato dove i calciatori giallorossi sbagliano gli scarpini e hanno non poche difficoltà nel non scivolare. Tuttavia il 2-0 con cui lo Slavia vince è frutto di una papera di Cervone su una punizione-cross di Poborsky e un'altra incertezza in uscita bassa dell'estremo difensore della Roma che regala il gol a Vagner.
Ma quella che viene ricordata (indelebile e primo vero trauma romanista per un bambino di 10 anni come chi vi scrive) è la gara di ritorno. Il contesto è quello della Roma di Mazzone, con capitan Giannini alle ultime partite in maglia giallorossa e un giovane Totti in rampa di lancio. La punta era Abel Balbo, in difesa Pluto Aldair e l'idolo dei tifosi era Tarzan Annoni.
Serviva la remuntada e così fu. Moriero prima, Giannini poi (con scene molto simili a quando Totti, con Spalletti, entrava dalla panchina e risolveva le magagne), pareggiano i conti e mandano il match ai supplementari. Il 3-0 lo segna Moriero su un'invenzione del Capitano con la C maiuscola e nessuno si sarebbe mai aspettato quello che accadde dopo, la testa era già volata alla semifinale col Bordeaux di Zidane (Quando si dice calcio di altri tempi, dopo Klinsmann del Bayern vincitore della coppa, il vice-capocannoniere fu Luis Nazario da Lima Ronaldo col PSV).
Invece no, perché se non hai subito un trauma generazionale non puoi dire essere romanista fino in fondo, perché Vavra calcia in diagonale un pallone che passa sotto le gambe di Lanna, con Cervone che lo guarda entrare alla sua destra. Roma eliminata.
Tornando al presente, Roma-Slavia Praga acquista tutt'altro significato per i protagonisti che giovedì alle 21:00, scenderanno in campo all'Olimpico. Stavolta l'obiettivo sarà quello di stabilire, vista la situazione che vede le due squadre a 6 punti (la Roma ha una peggior differenza reti), chi vincerà il girone e chi sarà costretta a quei playoff, contro una squadra che scende dalla Champions, che Mourinho assolutamente non vuole. Certo, magari, anche solo in piccola parte, avere la meglio nel doppio confronto, aiuterebbe ad alleviare un qualcosa che per i tifosi della Roma resterà impresso per sempre.