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Europa League, la Roma produce più di tutti ma segna poco

di Alessandro Carducci

Nuovo appuntamento con i podcast di VoceGialloRossa.it: ogni giorno, dal lunedì al venerdì, approfondiremo con le voci dei nostri redattori uno dei temi più importanti della giornata.

Archiviata la gara contro il Lecce, la Roma si rituffa in Europa League, con la delicatissima e fondamentale gara di Siviglia contro il Real Betis, dove l’imperativo è solamente vincere, senza se e senza ma. Sperando che i giallorossi possano migliorare sotto rete, un problema atavico per la Roma che deve fare i conti con una produzione offensiva che non si traduce in un numero sufficiente di gol. Cambiano gli interpreti ma la Roma continua a segnare meno di quanto produce. Per carità, qualsiasi allenatore sostiene che l’importante è creare occasioni, sintomo di una squadra in salute, ma sarebbe importante anche segnare.

I NUMERI - La Roma anche in Europa produce tanto e segna poco. Anzi, a dire il vero, produce più di tutti in Europa League: dati Wyscout alla mano, gli expected gol dicono che la squadra di Mourinho avrebbe dovuto segnare 7,48 gol contro i 5 realizzati. Certo, sempre meglio dello Sturm Graz, con 6,34 expected gol e una sola rete fatta. Ma, nell’ottica di guardare ai migliori per imparare, i capitolini devono mettersi a testa bassa e lavorare. Sempre in Europa League, la Roma ha tra le peggiori percentuali tra tiri effettuati e tiri nello specchio (il 34,5%), dato che fornisce un’idea di massima anche se poi le cose sono sempre più complesse di come appaiono nei freddi numeri. Per dire, in Serie A, Abraham è quinto come percentuale di tiri nello specchio con il 55,56% dei tiri in porta, solo che non basta prendere lo specchio per segnare, anche se è già un inizio.


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