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"Famo 'sto stadio" per i romanisti e per la permanenza a Roma dei Friedkin. Come per Pallotta, il destino della proprietà giallorossa dipende dal progetto stadio

di Emiliano Tomasini

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Pochi giorni fa è emersa la notizia dell’interesse per la Roma, di una cordata formata dall’imprenditore italiano Follieri e alcuni sceicchi sauditi. Il finanziere italiano ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Sole 24 Ore, confermando il proprio interesse per il club giallorosso e  ammettendo di aver già incontrato Ryan Friedkin. Follieri ha inoltre dichiarato di non aver bisogno del supporto degli sceicchi per rilevare la Roma, ma che la posizione dei Friedkin è chiara: venderanno la Roma solo se non riusciranno a costruire il nuovo stadio. 

Ancora una volta, quindi, lo stadio diventa un tema chiave per il futuro del club giallorosso. Già con Pallotta, infatti, proprio la mancata realizzazione del nuovo stadio è stata tra le cause del cambio di proprietà. L’ex presidente romanista ha ceduto il club ai Friedkin dopo non essere riuscito a realizzare il progetto dello stadio a Tor di Valle. Un progetto nato a febbraio 2012 e terminato ufficialmente a febbraio 2021 con un comunicato del club e le rabbiose dichiarazioni di Pallotta: “Sto malissimo per Roma e per la Roma”. Pochi mesi prima, ad agosto 2020, Pallotta aveva ceduto la Roma a Dan Friedkin, l’ufficialità dello stop dell’iter è arrivato dopo, ma che lo stadio non si sarebbe costruito era ormai già chiaro. Il progetto portato avanti da Pallotta è stato molto vicino alla concreta realizzazione: lo stadio di Tor di Valle aveva infatti ottenuto la delibera di pubblico interesse e aveva superato la Conferenza dei Servizi, obiettivi che l’attuale progetto di Pietralata deve ancora raggiungere. Dopo alcuni anni, però, il progetto si è fermato per un'interminabile iter burocratico e così sono arrivati lo stop all’iter e l’uscita di scena di Pallotta.

Prima dell’americano, anche Rosella Sensi ha accarezzato il sogno di un nuovo stadio, che avrebbe intitolato al padre Franco. L’ex presidentessa aveva dichiarato che il nuovo stadio era il grande sogno del padre e lei ha provato a realizzarlo, senza però riuscirci. Ora, come noto, ci riprovano i Friedkin, terza proprietà a voler regalare una nuova casa ai tifosi giallorossi. Come per Pallotta, dallo stadio dipende la permanenza nella Capitale della proprietà. Il progetto attuale ha ottenuto la dichiarazione di pubblico interesse da parte della Giunta, ma non ancora quella dell’Assemblea Capitolina e proprio domani (giovedì 4 maggio) è prevista l’Assemblea per discuterne. In questi giorni le varie commissioni hanno lavorato sul progetto ed espresso le diverse criticità. La Roma, a sua volta, lavorerà sulle criticità emerse, presentando, poi, il progetto definitivo nei prossimi mesi, che infine sarà discusso in Conferenza dei Servizi. In attesa di tutto ciò, non si può far altro che augurarsi che tutto proceda per il meglio, per far sì che la Roma abbia finalmente la sua nuova casa e che i Friedkin restino a Roma, visti i buoni risultati sportivi ottenuti dal loro arrivo.


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