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Il Bello di notte. Dopo la grande prestazione contro l'HJK è pronto a ripetersi contro il Real Betis

di Luca d'Alessandro
Fonte: Il podcast di Luca d'Alessandro

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Dopo il canto del gallo avvenuto in conferenza stampa, Belotti è pronto a tornare il "Bello di notte". Contro il Real Betis è uno dei sicuri titolari, l'altro è Dybala, dell'attacco di Mourinho. Proprio in Europa League, il numero 11 ha vissuto la sua miglior partita, fin qui, in maglia giallorossa. Contro l'HJK Helsinki è stato uno dei protagonisti assoluti del match, dapprima ha fatto espellere, grazie anche all'ausilio del VAR il suo marcatore Miro Tenho, poi si è cimentato in una grande prestazione, tra sponde e colpi di tacco, culminata col primo e fin qui unico gol in maglia giallorossa. 

Una sosta passata ad allenarsi, a recuperare, lui che è arrivato in rosa all'ultimo, dopo un'estate passata ad allenarsi in solitaria, in attesa che il mercato della Roma aprisse lo slot per il suo tesseramento. Adesso si sente pronto a dare il meglio di sé in campo. 

Nonostante Abraham sia finito in panchina contro l'Inter, il gallo non è stato scelto da Mourinho per partire titolare e il primo cambio è stato proprio l'inglese. Una rivalità, di quelle, sane, stuzzicata con più domande alle quali lui ha risposto sempre dicendo di pensare molto al collettivo. Cosa abbastanza vera, basta vedere alcuni scatti di come è andato a esultare con Smalling, dopo il gol a San Siro, col viso di Belotti color rosso grinta

La stessa che da sempre lo ha caratterizzato, nel suo modo di vivere il calcio, oltre ai gol, 106 in Serie A e una carriera internazionale iniziata con 6 gol su 6 incontri in Europa League col Torino. Uno score da impinguare in maglia giallorossa. 

Mi è servita tanto per allenarmi, mi sono fermato anche qualche giorno in più perché penso sia stata una cosa che potesse fare bene a me stesso e al mio corpo. Sapevo che sarebbe servito del tempo per recuperare la condizione migliore, ho cercato sempre di fare quel qualcosa in più e adesso posso dire che mi sento bene. Il giudizio, però, lo dà sempre il campo perché le parole se le porta via il vento, conta la prestazione”.


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