L'attacco va di corsa e con la Cremonese è la gara giusta per testarne le freddezza sotto porta
Fonte: Il podcast di Luca d'Alessandro
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Dopo la vittoria contro la Salernitana nella prima giornata di Serie A, la Roma è chiamata a un'altra vittoria nel match di lunedì, contro la Cremonese. Una sfida che, dati alla mano, cade a fagiolo per testare nuovamente la vena realizzativa di un reparto, l'attacco, che ha disputato un'ottima gara, ma che ha peccato di cinisimo. I lombardi escono da una sconfitta rocambolesca rimediata a Firenze. Due volte sotto nel risultato, in dieci contro 11, si sono arresi soltanto all'ultimo secondo per colpa di un incidente capitato al loro portiere Radu che si è fatto gol da solo.
La Roma, a Salerno, su 20 tiri fatti verso la porta, ha costretto Sepe soltanto a 3 parate, mentre Radu, contro la Fiorentina ha subito 27 tiri, compiendo ben 8 parate (il migliore da questo punto di vista della Serie A). 8 occasioni da gol create dal quartetto Dybala, Pellegrini, Zaniolo, Abraham e 0 gol, visto che a regalare i 3 punti è stato un tiro da fuori di Cristante.
Una Roma che in attacco è di corsa, visto che, almeno in questa prima partita ufficiale ha tenuto il possesso palla principalmente nella propria metà campo (16'23 vs 11'33 nella metà campo della Salernitana) per poi affidarsi alle ripartenze palla al piede di Zaniolo (non è un caso che sia stato il giocatore ad aver subito più falli in questa prima di campionato) o ai lanci lunghi di Mancini & Company (una soluzione tattica ampiamente vista e rivista in questo inizio di stagione).
Per arrivare a traguardi importanti, bisogna migliorare partita dopo partita. Rispetto a Salerno, la Roma sarà chiamata dunque, e la partita lo permette, a essere più cinica e sfruttare la tante azioni che probabilmente andrà a creare, anche perché la Cremonese, come abbiamo già detto, è una squadra che ha dimostrato di arrendersi solo a se stessa.