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L'organizzazione della Roma contro la tecnica e il palleggio della Real Sociedad. Questo il pensiero di Mou che ha già in testa il piano qualificazione

di Luca d'Alessandro

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La conferenza stampa di Mourinho alla vigilia del match di domani di Europa League contro la Real Sociedad è stata di quelle in cui come si suol dire, si fa melina o pretattica, scegliete voi. Una sorta di 0-0 in linea col proprio pensiero, ovverosia, quello che la partita dello Stadio Olimpico non sarà decisiva ai fini della qualificazione. Il passaggio ai quarti dunque, nella testa del tecnico, la Roma dovrà andarselo a conquistare in Spagna e, come abbiamo detto nel podcast di ieri, sarà una novità visto il recente passato nelle coppe. 

L'organizzazione della Roma che ad ascoltare il tecnico sembra più un qualcosa necessario per sopperire i difetti dei singoli più che a una vera e propria qualità, contro il palleggio e la tecnica individuale dei giocatori spagnoli. La stessa che nelle ultime occasione i giallorossi hanno sofferto, sia contro il Betis nella fase a gironi, che prima ancora contro il Siviglia nell'ultimo ottavo di finale giocato in Europa League dai giallorossi. 

Poche indicazioni anche dal punto di vista tattico, ma con buone probabilità Llorente prenderà il posto dello squalificato Ibanez, vincendo il ballottaggio con Kumbulla. Avanti, vista la gara contro la Juventus dove ha giocato senza una punta grossa di riferimento e la qualità delle scelte: Dybala, Pellegrini, Belotti, Abraham, El Shaaray e Wijnaldum, ogni soluzione studiata ad hoc per impensierire la difesa della Real Sociedad può essere percorribile, con la classe dell'argentino ancora una volta chiamata a dover trascinare la Roma davanti al solito sold out casalingo stagionale. 


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