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La perfida Albione colpisce ancora: dopo Taylor, Welch impedisce l'impresa giallorossa sul campo del Bayern Monaco

di Luca d'Alessandro
Fonte: Il podcast di Luca d'Alessandro

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Se l'antico nome di Albione, per riferirsi all'Inghilterra, fu coniato dalle popolazioni celtiche, la locuzione spregiativa "La perfida Albione" compare per la prima volta in una poesia francese del 1793. Dallo scorso maggio a ieri, il rapporto tra la Roma e gli arbitri inglesi è più che mai perfido. Basta nominare a qualsiasi tifoso giallorosso un nome e cognome, Anthony Taylor, per far andare storta la giornata. Difficilmente verrà dimenticata, infatti, la direzione arbitrale della finale di Europa League in cui, di fatto, ha ostacolato la vittoria della competizione e di fatto cambiato la storia del club (pensate: coppa, qualificazione in Champions e Roma-Spezia passerella dove magari non si fa neanche male Abraham che Pinto aveva già piazzato in Premier). 

Sarà un caso, ma ieri, nella prima partita della fase a gironi della Women's Champions League, la Roma, con grinta e determinazione torna nella Capitale con un punto conquistato sul campo del più quotato Bayern Monaco. Una rimonta eccezionale da 2-0 a 2-2 al 90' che fa essere contenti ma...

Già perché anche qui la direttrice di gara, Rebecca Welch, è natia della perfida Albione, e il primo vantaggio del Bayern è una combo di irregolarità anche abbastanza evidenti: assist di braccio per l'attaccante in fuorigioco che segna. Ovviamente anche le assistenti Natalie Aspinall, Emily Carney, erano inglesi. In più, come se non bastasse, l'autrice del vantaggio Damnjanovic rimane impunita quando attenta alla caviglia di Lucia Di Guglielmo. Un'entrata col piede a martello sotto gli occhi, anch'essi perfidi, del quarto ufficiale Abigail Byrne, meritevole di un potenziale cartellino rosso, che non viene sanzionato né come fallo, né con un cartellino giallo. 

Rispetto a quanto successo a Budapest c'è da fare una precisazione, quella dell'assenza del VAR in questa fase del torneo (è presente dai quarti di finale in poi). Una scusante sì, un qualcosa di cui la UEFA dovrà al più presto correre ai ripari, visto che errori/orrori sono all'ordine del giorni sì, ma di fatto episodi troppo evidenti che hanno inciso, in maniera importante, a quella che da rimonta sarebbe potuta essere tranquillamente un'impresa, l'ennesima di una squadra, la Roma femminile, che continua, stagione dopo stagione, partita dopo partita, a superare i propri limiti. 

Verranno giorni in cui gli arbitri inglesi non saranno una piaga per i colori giallorossi, per ora non resta che leccarsi le ferite e prepararsi alla prima notte di Champions al Tre Fontane, quando, giovedì prossimo la Roma ospiterà l'Ajax prima nel girone, dopo aver battuto 2-0 il PSG. 


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