La Roma deve ritrovare la mentalità vincente per tornare grande
Durante la conferenza stampa di mister Juric alla vigilia della sfida di Europa League contro la Dinamo Kiev un argomento su tutti ha rubato la scena: la mentalità, elemento che in casa giallorossa ultimamente sta mancando e si fa fatica a instillare nella testa dei giocatori. Juric lo ha detto chiaro e tondo: “non abbiamo la mentalità vincente” e le 3 vittorie nelle ultime 17 partite sono un segnale fin troppo forte di questa situazione. Ma come la si costruisce questa mentalità? L’allenatore croato sembra avere una soluzione a questo problema: “Si migliora in allenamento, è lì che lavori tosto, duro, che stai sul pezzo in tutte le piccole cose”. Questo è un problema che, in realtà, la Roma si porta dietro da diverso tempo. De Rossi ci aveva provato a portare convinzione e fame di vincere nell’ambiente: “Se siamo contenti per aver giocato una buona partita, ma persa, la direzione è la mediocrità”. Con queste parole, pronunciate dopo la sconfitta contro l’Inter per 4-2, provò a suonare la carica, ma i risultati, da lì in poi, non furono più così eclatanti e le 11 partite consecutive senza una vittoria (tra stagione scorsa e quella attuale) portarono l’ex bandiera giallorossa all’esonero. L’ultimo che riuscì in questo intento fu José Mourinho. L’allenatore portoghese riuscì a riportare a Roma un trofeo europeo dopo tantissimi anni vincendo la prima edizione della Conference League. Il tecnico dichiarò in seguito: “A Roma creata la giusta mentalità” e l’arrivo in finale di Europa League l’anno successivo non può che dargli ragione. Insomma, ai giallorossi serve un cambio di rotta. Secondo l’allenatore i giocatori si allenano bene e giocano bene, ma non riescono a portare a casa i 3 punti. Juric è molto fiducioso ed è convinto che i risultati arriveranno presto. Il tecnico chiude la conferenza stampa caricando i suoi giocatori, dicendo: “Questa squadra crescerà, ha una grandissima occasione. Capita poche volte di essere in queste situazioni e di poterla ribaltare, è la sfida della loro vita, la più bella in un posto così magnifico. Devono riuscire a ribaltare questo momento e, per farlo, devono diventare bestie. Mi aspetto un'altra Roma da domani”. Incoraggiamento che si spera dia i suoi frutti, anche perché i giallorossi, come detto dal tecnico, nuotano in acque pericolose con una classifica, sia in Europa che in campionato, per niente incoraggiante, un tifo in continua contestazione e una società assente in un periodo delicato come questo. La partita contro la Dinamo Kiev di giovedì deve essere un punto di svolta, un’ottima occasione per riportare in alto il morale e ritrovare la vittoria in una competizione europea, anche perché vincere aiuta a vincere e vincendo si crea la mentalità di cui la Roma adesso ha bisogno.