La Roma ritrova Pellegrini: un'assenza ingiustamente sottovalutata e un'importanza da sottolineare
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Emiliano Tomasini
Con appena 324 minuti giocati in sedici partite, la stagione 2023-24 di Lorenzo Pellegrini non si può certo considerare positiva fino a questo momento. Gli infortuni hanno fin qui frenato il capitano giallorosso, che però è determinato a tornare protagonista alla ripresa del campionato. In questi giorni di riposo, infatti, Pellegrini è rimasto a Trigoria per lavorare (in compagnia di Renato Sanches) e recuperare al 100%.
UN'ASSENZA SOTTOVALUTATA - Fin qui sono undici le partite che Pellegrini ha saltato, ma della sua assenza non si è parlato più di tanto. Mentre gli infortuni di Smalling, Dybala e Renato Sanches sono sempre stati al centro dell’attenzione mediatica, l’assenza del capitano è passata quasi in secondo piano. Come se la presenza o meno di Pellegrini non sia così importante per la Roma. Niente di più sbagliato. Piaccia o non piaccia, per caratteristiche Pellegrini è un giocatore unico nella rosa giallorossa. Il capitano è l’unico centrocampista a riuscire a fare da collegamento (o “link”, come direbbe Mourinho) tra centrocampo e attacco e il migliore per qualità tecniche nel finalizzare l’azione.
UNICO - Per caratteristiche, il suo sostituto naturale sarebbe dovuto essere Aouar, che però fin qui ha deluso le aspettative e i novanta minuti di panchina nel derby raccontano perfettamente come anche Mourinho non sia particolarmente soddisfatto del rendimento dell’ex Lione. Fin qui ha quindi impiegato maggiormente Bove, che con la sua corsa e la sua grinta esalta il pubblico romanista, ma al quale – in termini di qualità tecnica – si può chiedere poco più di quello che offre. Il classe 2002 è un centrocampista dinamico e di rottura, più che un giocatore di costruzione, come è invece Pellegrini. E per quanto il rendimento di Bove sia stato più che positivo, il classe 2002 non è riuscito a sostituire Pellegrini in termini di qualità di gioco prodotto.
UN'ATTENUANTE - Alla Roma, infatti, è spesso rimproverato di esprimere poca qualità nel gioco e di essere poco propositiva. Difficile sostenere il contrario, ma bisogna tenere conto del fatto che Mourinho non ha potuto quasi mai contare su Pellegrini e Dybala, i due giocatori con maggiore qualità di tutta la rosa. Nei 13 minuti giocati da Pellegrini contro il Servette – per carità, sicuramente non un avversario di primissimo livello – il Capitano ha dimostrato di cosa è capace: un gol, un assist e grandissime giocate. È vero, una squadra di livello non dovrebbe appoggiarsi solo su uno o due giocatori, ma se è giusto rimproverare alla Roma la poca qualità messa in campo fin qui, è anche giusto sottolineare come alla squadra sia mancato un giocatore chiave come il suo capitano.
DUE DOMANDE - Il suo ritorno, quindi, potrà essere determinante, anche se allo stesso tempo apre a due nuovi interrogativi. Il primo è un dubbio tattico: se è vero che Pellegrini porterà in campo quella qualità che è finora mancata, è anche vero che con il suo ritorno la squadra dovrà trovare necessariamente un nuovo equilibrio. Il secondo, invece, è di natura fisica: fin qui Pellegrini è stato sempre alle prese con continue ricadute, riuscirà a trovare continuità? A Mourinho e al campo le risposte.