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Le parole post-gara più inquietanti della prestazione. Il caos genera caos

di Alessandro Carducci
Fonte: Il podcast di Alessandro Carducci

Nuovo appuntamento con i podcast di VoceGialloRossa.it: ogni giorno, dal lunedì al venerdì, approfondiremo con le voci dei nostri redattori uno dei temi più importanti della giornata. 

L’Elfsborg è quinto nel campionato svedese. Partiamo da qui e dal fatto che la squadra scandinava sia modesta dal punto di vista tecnico. Questo per contestualizzare le dichiarazioni di Juric a fine gara che, se fossero arrivate dopo una sconfitta in trasferta contro il Manchester City, sarebbero state legittime ma che stonano parecchio, vista la caratura dell’avversario.

DICHIARAZIONI FUORI LUOGO - Premettiamo che Juric è l’ultimo responsabile di questa situazione, ma le parole nell’immediato post partita rappresentano, forse, la sua più grande colpa fino a questo momento. Non è accettabile che la Roma, negli ultimi anni semifinalista di Champions, vincitrice della Conference League e finalista di Europa League, perda in casa dell’Elfsborg. Ed è ancora meno accettabile che, nelle parole del post gara, il tutto venga normalizzato e si dica addirittura che sono stati fatti passi in avanti nel gioco. Parole che avrebbero stonato pure a Torino, figuriamoci a Roma.

IL CAOS GENERA CAOS - Tutto ciò fa scopa con il capitano che ha dichiarato come la squadra non sentisse il bisogno di cambiare allenatore e con le dimissioni della CEO. Una confusione totale che genera caos e confusione anche in campo. Una squadra che ha il pallone ma non sa precisamente cosa farne, allenata da un tecnico che, storicamente, non ama il possesso palla. Il tutto dopo aver esonerato un allenatore che i calciatori non volevano mandare via, nonostante la convocazione, da parte di chi non è più a Trigoria, dei giocatori ritenuti meno vicini a De Rossi per cercare di avere qualche opinione negativa sull’ex tecnico giallorosso. Tentativo fallito, dato che nessuno ha scaricato De Rossi, ma che non ha fermato l’esonero, arrivato il giorno dopo, tra lo stupore di chi, come Pellegrini e Paredes, non era stato nemmeno ascoltato perché troppo vicino al tecnico. Caos su caos, che genera caos. Come quello visto in campo, sia in Europa, sia contro il Venezia. La differenza? Da una parte, il tiraccio di Cristante deviato in rete, dall’altra la traversa colpita da Pellegrini.


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Giovedì 21 novembre
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