Le prestazioni, il rigore sbagliato e la sostituzione. Con l'infortunio di Dybala, Pellegrini deve ritrovarsi il più in fretta possibile

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La finale di Conference League, così come aveva dichiarato Mou, è ormai un caro e vecchi ricordo. Il presente dice che Roma e Feyenoord si giocheranno la qualificazione alle semifinali di Europa League giovedì prossimo, davanti a uno stadio Olimpico interamente romanista, pronto al battere il record di spettatori stagionale. Il primo round va agli olandesi e in casa giallorossa, più che per un risultato ampiamente ribaltabile nel match di ritorno (anche perché la gara l'ha fatta la Roma e le occasioni migliori le ha avute la Roma), a preoccupare sono le situazioni di Dybala, Abraham e Pellegrini. 

Se per i primi due si tratta di un infortunio, la questione legata al capitano della Roma è un altro discorso. Senza andare a considerare le recenti prestazioni è evidente come il Pellegrini della scorsa stagione era un calciatore di tutt'altra pasta rispetto a quello che stiamo vedendo in questa. Contro il Torino è andato in panchina ufficialmente per febbre, Mourinho ha parlato di una scelta funzionale in base al lavoro, aggiungendo che magari stava arrivando il meglio di Lorenzo.

Col Feyenoord però la prestazione è stata macchiata dall'errore dal dischetto, col suo destro a incrociare che si è stampato sul palo, in una delle sliding doors del match. Errore arrivato sul finire di primo tempo, che poi è diventato il finire della partita del numero 7 giallorosso, perché Mourinho lo ha tenuto negli spogliatoi, inserendo al suo posto l'ex di turno, Wijnaldum. Una mossa particolare perché un giocatore in difficoltà, come può esserlo uno che ha appena sbagliato un penalty, ha bisogno del campo per riscattarsi. 

Inutile far troppi giri di parole, questo Pellegrini non sposta gli equilibri nella squadra e la Roma, soprattutto dopo l'infortunio di Dybala ha bisogno del miglior Pellegrini per avere chanche di entrare in Champions League o dal campionato o dall'Europa League. Adesso sta al calciatore tentare di ritrovarsi il più in fretta possibile, per la squadra, i tifosi e quella fascia di capitano che porta con orgoglio.