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Scuse grossolane e giustificazioni stonate: contro Cremonese e Lecce bisognava solo vincere

di Emiliano Tomasini
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Emiliano Tomasini

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Dopo quasi due anni con lo Special One sulla panchina della Roma, siamo ormai ben abituati a conoscere due Mourinho diversi nelle interviste post partita: uno sorridente e chiacchierone dopo le vittorie e un altro arcigno e taciturno dopo i risultati deludenti. Fin qui, niente di strano, Mourinho è un vincente, è abituato a vincere e vuole solo vincere e - come tutti - quando non vince è arrabbiato e deluso. Il suo atteggiamento chiuso e scontroso dopo una non vittoria dimostra come per lui vincere venga prima di tutto, ma ultimamente alcune scuse utilizzate nel post partita risultano quantomeno grossolane.

Si fa fatica a dargli credito quando - dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano della Cremonese, ultima in classifica e con zero vittorie in campionato - dice che la Roma non è una squadra strutturata per giocare ogni tre giorni. O meglio, questa asserzione può anche essere vera, ma se sei stato eliminato dalla Cremonese - con tutto il rispetto per i grigiorossi - questa frase risulta quantomeno stonata. Se le riserve della Cremonese ti battono non ci si può nascondere dietro a un problema di qualità della rosa, l’unica cosa corretta da fare sarebbe chiedere scusa, perché se sei la Roma devi battere la Cremonese.

Scusa diversa ma concetto simile per quanto riguarda il post gara di Lecce-Roma, fare riferimenti a un campo “orribile” e dove si fa fatica a giocare un calcio di qualità sembra essere fuori luogo. La Roma, per ammissione dello stesso Mourinho, non è una squadra tecnica e gioca un calcio sporco, se anche fosse vero che il campo del Via del Mare era impraticabile, come può questo aver influito sulla prestazione dei giallorossi? E inoltre, una squadra come la Roma, che punta alla Champions, può davvero essere frenata da un campo non perfetto contro il Lecce che lotta per la salvezza? 

Negli anni sono tante le scuse - più o meno divertenti - accampate da alcuni allenatori per provare a spiegare i risultati deludenti delle proprie squadre. Dal “Ha iniziato a piovere” a “Un mio giocatore aveva la diarrea”, alcune di queste scuse sono anche diventate, in un certo senso, iconiche grazie ai social. Tralasciando gli eccessi, è normale che un allenatore provi a difendere il proprio operato e quello della sua squadra cercando delle giustificazioni, da un tecnico del livello di Mourinho, però, ci si aspetterebbe analisi più oneste e meno scuse.


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