Trasformismo e adattamento
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Alessandro Carducci
Nuovo appuntamento con i podcast di VoceGialloRossa.it: ogni giorno, dal lunedì al venerdì, approfondiremo con le voci dei nostri redattori uno dei temi più importanti della giornata.
A fine ‘800 il politico Agostino Depretis inaugurò la pratica del trasformismo, il superamento delle logiche tra destra e sinistra in favore di una ricerca di una maggioranza coinvolgendo tutti i deputati in base ai programmi, al di là dell’appartenenza politica.
Negli ultimi anni, si è assistito a un fenomeno simile nel mondo del calcio, con l’addio ai tradizionali sistemi di gioco in virtù di sistemi liquidi, meno ingessati, figli anche del periodo storico che stiamo vivendo.
José Mourinho un sistema di gioco di riferimento lo avrebbe pure, il 4-2-3-1, ma per ora non ha dato grandi risultati nella capitale, e allora ha varato la difesa a tre, con tutte le varianti del caso, 3-5-2, 3-4-1-2, 3-4-2-1. D’altronde, sono i principi di gioco e i giocatori stessi a fare la differenza, non i numeretti, considerando poi che quasi tutte le squadre hanno un modulo per la fase offensiva e uno per la fase difensiva. In questo contesto, si inserisce la ricerca del centrocampista
I NOMI - Frattesi, Wijanaldum, Schouten. Sono questi i nomi che si fanno per il reparto mediano ed è questa l’incognita più interessante relativa alla Roma della prossima stagione, oltre ovviamente a come Mourinho vorrà schierare i big four Abraham, Pellegrini, Dybala e Zaniolo.
L’altro dubbio, dicevamo, è relativo al centrocampo. Per il momento, lo Special One sta continuando con la linea mediana a 4, con 2 centrocampisti centrali, con Frattesi che è abituato a giocare indifferentemente sia come interno di un centrocampo a 2 e sia come mezzala di un centrocampo a 3. A confondere ulteriormente le carte, sono gli altri due nomi: Wijnaldum ha fatto della duttilità una delle sue caratteristiche principali. In carriera, ha fatto l’ala, il trequartista d’inserimento, la mezzala, ha giocato davanti alla difesa con il Liverpool nel derby contro l’Everton nel 2018, per mancanza di alternative da parte di Klopp, e giocò anche bene. Ha addirittura ricoperto il ruolo di centrale difensivo, sempre a causa di un’emergenza.
Schouten è al Bologna dal 2019 e gioca centrocampista centrale in un sistema a tre ma occhio perché in Olanda, all’Excelcior, ha alternato il 4-3-3 al 4-2-3-1.
Duttilità, intelligenza, fluidità, adattamento alle diverse situazioni di gioco: sembra essere questa la strada tracciata da José Mourinho in attesa di vedere gli ultimi colpi di mercato se ci aiuteranno a delineare la Roma del prossimo anno.