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Troppo bravo ragazzo e poco Mourinho. Che fine ha fatto il vero Special One?

di Luca d'Alessandro
Fonte: Il podcast di Luca d'Alessandro

La Roma ha ottenuto appena 1 punto su 6 contro Salernitana ed Hellas Verona. Poco anche per chi dovrà fare un campionato per lottare tra la quinta e l'ottava posizione. Ma al di là dei punti, di come sono arrivati i due risultati non all'altezza delle aspettative e/o dei numeri creati c'è un qualcosa che fa riflettere. 

Vi ricordate Budapest? Subito dopo i calci di rigore, Mourinho ha raccolto tutta la squadra come il miglior Tony D'Amato (Al Pacino in ogni maledetta domenica) ha tenuto uno dei suoi migliori discorsi motivazionali di sempre, con i suoi: "Io resto qui, per voi". Poco dopo, nel parcheggio della Puskas Arena, è avvenuto lo sfogo furente, contro gli episodi arbitrali sfavorevoli. 

Poi c'è stata l'estate di mezzo e qualcosa sembra essersi un po' spezzata. Mourinho non fa mai 0-0 e lo dice apertamente nell'intervista al Corriere dello Sport: "La cosa più triste è stata non essere appoggiato dalla società in una situazione del genere".  Nelle prime due conferenze stampa, Mou è apparso molto pacato, troppo pacato. Pinto gli ha promesso un attaccante come Lukaku e lui non si è lasciato minimamente trasportare, non dico dall'entusiasmo, ma un mezzo sorriso, anzi, ha tenuto a precisare come la Roma è da quinto/ottavo posto con l'unica frecciatina alla Lazio e alla loro hit della scorsa stagione: "In Europa in vacanza". 

Lo stesso Mou ha detto che alla squadra occorra intensità, però, se è vero che questo gruppo è stato forgiato dal carattere di Mourinho, vedere un Mourinho "tranquillo" può togliere quella caratteristica principale che ha fatto innamorare i tifosi. Gli stessi tifosi richiamati all'ordine perché a loro volta troppo tranquilli contro la Salernitana. 

C'era una volta il Mourinho capace di insistere giorno dopo giorno sulla mente dei giocatori del Porto e convincerli di essere più forti del Manchester United (e così fu). Da venerdì prossimo, contro il Milan, tornerà a sedersi sulla panchina, lato sud dell'Olimpico, magari con Lukaku seduto, pronto a entrare. Tutti ingredienti che possano far riscattare quella rabbia agonistica che sembra essere persa a parole. 


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