.

Wijnaldum, il colpo che dà a Pinto ciò che è sempre stato di Pinto

di Luca d'Alessandro

Altro giro, altra presentazione in quel di Trigoria. Stavolta è toccato a Wijnaldum, l'ultimo colpo in attesa di altri in casa Roma. Quello che è emerso dalla conferenza stampa è un qualcosa di diverso rispetto alla trattativa per Dybala, dove l'opera di convincimento di Mourinho e in prima persona della presidenza è stata fondamentale ai fini della riuscita dell'operazione. In un certo senso, Wijnaldum alla Roma, riqualifica (se mai ce ne fosse stato bisogno) la figura di Tiago Pinto, GM oscurato dalla magnetismo dei Friedkin e di Mourinho sulla gente. Quella dell'olandese è stata una trattativa lunga, difficile ed è stato lo stesso calciatore a dire quanto sia stato importante lo sforzo del GM al fine chiudere al meglio l'affare. Mourinho, ad esempio è entrato in scena soltanto a giochi fatti: "Con lui abbiamo parlato di calcio". Restituendo, in un certo senso, a ognuno il proprio ruolo. 

Tanta esperienza e trofei vinti, abituato a top club come Liverpool e PSG e ora la Roma, per lui che si definisce un tipo timido, ma che gli era rimasto impresso l'Olimpico pieno, la sua atmosfera, quando venne a giorcarci da avversario (un po' come successe per Dybala). Tutt'altra emozione un'accoglienza come quella dedicatagli durante la presentazione contro lo Shakhtar, un conto è subirne il fascino da avversario, un conto è lasciarsi trasportare, giocando dalla parte "giusta". 

A pochi giorni dal debutto in campionato, contro la Salernitana, Wijnaldum si dichiara pronto mentalmente, ma lascia intendere come non sia pronto al 100%, specie per lui, il centrocampista perfetto per Klopp, chiamato a esserlo anche nella Roma, nel suo ruolo di centrocampista box-to-box, anche se a Anfield giocava in un sistema di gioco e all'Olimpico, per il momento, lo vedremo alle prese con un altro modulo. 


Tutte le notizie sulla Roma in Podcast!
Altre notizie
PUBBLICITÀ