Zalewski è sinonimo di sacrificio, il gol però non vuole arrivare: in Qatar l'occasione per sbloccarsi
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Emiliano Tomasini
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Un anno fa, di questi tempi, Nicola Zalewski aveva giocato appena quattro partite in Serie A, per un totale di 24 minuti complessivi. Oggi, un anno dopo, il numero 59 della Roma è uno dei giocatori più utilizzati da José Mourinho e un punto fermo della rosa giallorossa. A sinistra o a destra, su una fascia o sull’altra, Zalewski lo vediamo sempre in campo. Il momento no della Roma e il non ottimo avvio di stagione, però, rendono necessarie alcune domande anche sul rendimento del classe 2002, mai messo in discussione fino a questo momento.
Alla vigilia di Sassuolo-Roma Mou ha parlato dell’involuzione di alcuni giocatori, senza ovviamente citarli. Definire Zalewski come involuto appare eccessivo e - dunque - difficilmente l’allenatore giallorosso stava parlando di lui. L’impressione, però, è che Zalewski non si sia neanche evoluto. Dal momento del suo ingresso in squadra (nel febbraio 2022) Zalewski sembra non essere riuscito a fare quello step in più che lo potrebbe far diventare un giocatore di alto livello. Dal punto di vista dell’atteggiamento, della voglia e dello spirito di sacrificio non si può dire nulla all'italo-polacco, che in meno di un anno si è adattato a giocare prima da esterno a tutta fascia a sinistra e poi anche a destra, due ruoli che in realtà non gli appartengono. In campo è sempre propositivo e non ha mai atteggiamenti negativi e per questo è giustamente apprezzato da Mourinho e dai tifosi.
Dal punto di vista dell’efficacia in campo, però, deve ancora migliorare molto. L’errore sotto porta nel primo tempo contro il Sassuolo è grossolano e - soprattutto - pesante ai fini del risultato. In 41 presenze con la maglia della Roma Zalewski non è ancora riuscito a segnare e, alla lunga, questo dato inizia a pesare, soprattutto se si aggiunge che ha anche firmato solamente tre assist. È vero che nel suo ruolo deve pensare a fare entrambe le fasi di gioco, ma è anche vero che da un esterno e da un giocatore con le sue qualità ci si aspetta un contributo maggiore in zona gol. El Shaarawy, che con meno partite ha segnato un gol e servito un assist, riesce ad essere determinante in zona offensiva e a dare il suo contributo anche in fase difensiva. Con El Sta decisivo a sinistra, dopo la sosta per il Mondiale Zalewski potrebbe definitivamente traslocare a destra, complice il caso-Karsdorp e un Celik che fatica a decollare.
A proposito di Mondiale, Zalewski è tra i pochi giallorossi che andranno a giocare in Qatar, il primo gol tra i professionisti del classe 2002 potrebbe arrivare proprio lì. Sbloccarsi con la sua Polonia al Mondiale e poi trovare - finalmente - anche la prima rete giallorossa nel 2023: non male come prospettiva.