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Da Costa: Se scendessi in campo domenica farei ancora gol alla Lazio

di Redazione Vocegiallorossa
Fonte: Oro&Porpora

Dino Da Costa, che venerdì 5 novembre sarà premiato con il “Sette Colli Giallorossi” dal magazine Oro&Porpora per il suo record di reti nei derby insieme a Marco Delvecchio, ha rilasciato un’intervista esclusiva a oroeporpora.com.

 

“Se scendessi in campo domenica farei ancora gol alla Lazio”. Scherza ma non troppo Dino Da Costa, classe 1931, soprannominato lo “Spaccareti”. Il leggendario bomber della Roma negli anni 1955-1960, a distanza di cinquanta anni detiene ancora il primato di marcature nei derby Roma-Lazio di campionato, eguagliato da Delvecchio. Nove reti segnata ai biancocelesti, più due in Coppa Italia, che lo pongono un gradino più su rispetto a SuperMarco.

Venerdì 5 novembre Da Costa riceverà il “Sette Colli Giallorossi”, premio promosso dal magazine Oro&Porpora, proprio in ricordo dei suoi gol alla Lazio.

“E’ un onore essere ricordato dai tifosi romanisti a distanza di tanti anni. Vivo a Verona e non mi capita spesso di venire nella Capitale. Mi farebbe piacere andare anche a vedere il derby domenica, sono sicuro che se scendessi in campo farei ancora gol alla Lazio, è una cosa che mi riusciva così facile…”.

E pensare che Da Costa sarebbe dovuto diventare un sacerdote, ma per fortuna l’allora seminarista di un collegio di Via Aurelia, Don Augusto, gli fece capire che avrebbe potuto dare molto di più continuando a gonfiare la rete. E così è stato, tanto che nelle sue 149 presenze con la casacca giallorossa è riuscito ad andare a segno per ben 71 volte, una media di un gol ogni due partite, un ruolino di marcia da goleador di razza.

Passano gli anni ma il record di gol nei derby resta sempre il suo, cosa pensa?

"Sono molto orgoglioso, il calcio diventa sempre più difficile e segnare in partite importanti come i derby lo è ancora di più".

 

Cosa prova un giocatore quando scende in campo in un derby?

"Il derby è la partita più importante in ogni città che lo possa ospitare, come Roma, Genova, Milano, Torino. Quando entri in campo lo fai con la consapevolezza che se vinci entri nel cuore dei tifosi".

 

Qual è stato il suo gol più bello nei derby?

"Ne ho segnati tanti, e son passati quasi 50 anni, è difficile dire quale sia stato il più bello, potrei dire uno segnato in area di rigore quando allo scadere del tempo trafissi l’allora portiere della Lazio, Lovati, oppure un altro da fuori area, non saprei trovarne uno più bello degli altri".

 

Il derby che ricorda con maggiore emozione?

"Tutti i derby sono indimenticabili, in quegli anni la Lazio partiva quasi sempre da favorita, era difficile batterla e per questo la soddisfazione era maggiore quando si vinceva".

 

Ci può dire qualche aneddotto particolare di quei giorni ?

"I derby erano partite che avevano una storia particolare, l’incontro dell’anno. Nei giorni che precedevano il match, tutta la settimana era vissuta in funzione della partita della domenica. Quando entravamo nei bar, nei ristoranti, tutti ci chiedevano di battere la Lazio, ma la cosa che ricordo con maggiore entusiasmo era il trasporto della gente che viveva la stracittadina con gli sfottò del caso, senza violenza e non con la rivalità di adesso".

 

Cosa le è rimasto degli anni trascorsi a Roma?

"L’ ottimo rapporto con la tifoseria, davvero speciale, era un onore indossare quella maglia, le forze di noi calciatori si raddoppiavano grazie al loro sostegno".

 

Un pensiero sul derby di domanica?

"Le cose quest’anno non vanno molto bene per la Roma, al contrario della Lazio, ma proprio questa partita potrebbe segnare l’avvio della riscossa giallorossa".


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