Conferenza stampa - Gasperini: "Dybala è recuperato completamente. Vorrei dare spazio a Pisilli domani"
Domani 11 dicembre alle ore 21:00 (ora italiana), la Roma sarà impegnata nella 6ª giornata della League Phase di Europa League contro il Celtic. Oggi, alle 18:30, il tecnico giallorosso Gian Piero Gasperini terrà la consueta conferenza stampa della vigilia. Vocegiallorossa.it vi riporterà le sue dichiarazioni in diretta.
La condizione fisica di Dybala e degli altri giocatori è ancora un tema?
«Paulo è recuperato completamente. Non c'è tutta questa cosa. Un giocatore, quando è guarito, ricomincia a giocare. Dybala ha avuto un contrattempo, un'influenza, poi quando si supera rientra. Adesso sono tanti mesi che si allena, quindi che sia un problema può essere un problema momentaneo, ma dopo tutti i giocatori sono in grado di giocare 90 minuti».
Nelle ultime partite avete tirato meno in porta e gli uomini offensivi hanno saltato meno l’uomo: è una casualità o un segnale che la preoccupa? Ha chiesto alla squadra di essere più spregiudicata negli ultimi metri?
«Sì, non siamo mai stati molto prolifici tutto l’anno, quindi probabilmente è anche una nostra difficoltà strutturale. Però c’è da dire che a sprazzi abbiamo fatto anche degli ottimi periodi. In queste ultime due partite, sicuramente con il Napoli era più difficile; a Cagliari c’erano condizioni non facili. Però, indubbiamente, siamo stati meno capaci di produrre situazioni pericolose. Questo non è mai un problema di un singolo reparto: probabilmente tutta la squadra deve ritornare a una migliore espressione di gioco che ci porti a conclusioni più pericolose».
Da fuori la squadra è sembrata un po’ stanca nelle ultime gare: è una sensazione corretta o solo un’impressione?
«Se intende stanchezza fisica, no, anche per i parametri che abbiamo. Però sicuramente l’espressione delle partite è stata meno efficace rispetto ad altre volte. Faccio fatica a capire quale tipo di stanchezza si possa avere giocando dopo quattro giorni, perché il recupero è possibile. Poi può esserci una stanchezza diversa, anche nervosa, dovuta ad altre situazioni. Sotto l’aspetto fisico-atletico, però, è una squadra che corre fino alla fine».
A Ferguson sembra mancare ancora una scintilla per entrare nei meccanismi della squadra e trovare continuità. Ha segnato contro la Cremonese, ma poi è apparso ancora un po’ fuori fase. Qual è la sua idea sul giocatore? Pensa che da qui a gennaio possa migliorare? Intende dargli più spazio in Europa?
«Non ci sono antipatie o simpatie con i giocatori, ci sono le prestazioni. Ferguson ha avuto tante possibilità: se andiamo a vedere, a parte quando è stato chiaramente infortunato, ha praticamente sempre avuto l’opportunità di entrare in campo. Lo vogliamo aspettare? Certo che lo vogliamo aspettare. È un ragazzo giovane e ci si può attendere che abbia prestazioni migliori di quelle fornite finora, non tanto sul piano tecnico. L’esempio è Hermoso: un giocatore conosciuto, ma con il quale non avevo mai avuto un rapporto diretto, né con lui né con Ferguson. Però le caratteristiche di Hermoso gli hanno permesso di diventare una colonna portante della squadra, non solo sul piano tecnico o delle prestazioni, ma anche nello spogliatoio, nel modo di stare in campo contro gli avversari, in ciò che esprime durante la partita. Mi auguro fortemente che possa accadere lo stesso anche per Ferguson: è giovanissimo, è stato fermo un anno e quello che magari finora non è riuscito a tirare fuori, forse potrà farlo da qui in avanti».
Che idea si è fatto del Celtic?
«Il Celtic è un’ottima squadra. Ho visto anche l’ultima partita che hanno giocato, ed è stata una grande gara nonostante il risultato negativo. Non è mai facile giocare in trasferta, soprattutto in uno stadio meraviglioso come il loro, che trasuda tradizione e storia. Penso che domani sarà una bella partita, me lo auguro, fra due squadre che vorranno ottenere punti che, a poche giornate dalla conclusione, cominciano davvero a pesare».
Negli ultimi tempi ci sono stati diversi esperimenti nel ruolo di riferimento centrale dell’attacco, anche a causa degli infortuni. A che punto siete nel definire la soluzione finale per quel ruolo?
«Abbiamo dovuto fare i conti con le defezioni di Dovbyk, che è fuori da molto tempo, e di Ferguson. Alla fine hanno giocato Ferguson, Dybala, Baldanzi, spesso anche per necessità. Quello che ha fatto spesso bene è stato Baldanzi. Anche gli altri, in modo un po’ alterno. Ma, come ho detto prima, non è un problema solo del singolo ruolo. Se ultimamente abbiamo realizzato poco, va generalizzato a tutti: possiamo sicuramente fare di più. Siamo rimasti un po’ all’assist di Mancini per Çelik, che è stato forse il momento più alto, dobbiamo ripartire anche da quello».
Da quando Wilfried Nancy è arrivato al Celtic, la squadra ha iniziato a utilizzare la difesa a tre. Lei che ha adottato spesso questo sistema ed è considerato uno dei tecnici che lo hanno riportato in voga in Europa: quali sono i vantaggi della difesa a tre nella costruzione del gioco? E cosa ha pensato dell’utilizzo che ne ha fatto il Celtic nell’ultima partita?
«Per la prima volta, con il nuovo allenatore, il Celtic ha giocato con la difesa a tre. Sono stati sicuramente bravi: i gol subiti sono stati un po’ casuali, uno su calcio d’angolo, ma l’interpretazione della partita è stata molto buona. Dimostra che, dopo tanti anni, hanno acquisito rapidamente i principi del sistema. Alla fine sono i dettagli a fare la differenza, non tanto il modulo in sé. È vero che ora la difesa a tre è molto popolare in Europa; qualche anno fa sembrava una novità legata soprattutto all’Atalanta. Non so come giocherà il Celtic domani, se adotteranno un altro modulo o se riproporranno quello utilizzato domenica. A me la squadra è piaciuta perché ha giocato un calcio molto offensivo, molto aperto. Il risultato non è stato positivo, ma mi hanno fatto davvero un’ottima impressione».
Ci sono novità sulle convocazioni per la Coppa d’Africa? Ndicka partirà già da lunedì?
«No, non abbiamo certezze oggi. Speriamo di averle domani, perché ormai lunedì è molto vicino. La società e la federazione stanno parlando. In linea di massima posso dire che giocherà Çelik, anche perché lunedì sarà squalificato col Como. Vorrei dare spazio a Pisilli, poi per il resto dobbiamo essere molto attenti perché domani è una partita vera di Europa. Per quanto riguarda El Aynaoui, devo vedere se ha superato bene il problema al ginocchio che si sta trascinando da qualche giorno, perché qualche fastidio ce l’ha sempre. Ndicka può giocare ogni giorno: giocare ogni quattro giorni, per lui, è relativo».