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Conferenza stampa - Spugna: "Il rammarico è quello di non aver avuto la rosa al massimo"

di Luca d'Alessandro

Presso la sala stampa del Tre Fontane, si  è tenuta la conferenza stampa di mister Spugna, alla vigilia del match di UEFA Women's Champions League, Roma-Galatasaray. Vocegiallorossa.it ha seguito live l'evento, fornendo le dichiarazioni dei tesserati giallorossi. 

Rammarico? 
"Il rammarico è quello di non aver potuto avere la rosa completamente a disposizione perché in partite come quelle di Wolfsburg, di Lione, per come siamo noi abbiamo bisogno di avere la rosa al massimo. Quindi questo è il rammarico. Per il resto penso che ai quarti di finale ci vadano le otto migliori squadre in questo momento in Europa e quindi sia giusto così".  

La partita di domani? 
"Per quanto riguarda la partita di domani vogliamo fare la partita nel miglior modo possibile perché è una partita importante per quanto riguarda il ranking, concludere il girone con nove punti, un girone come questo con nove punti vorrebbe dire comunque, al di là della delusione di una non qualificazione ai quarti, vorrebbe dire comunque chiudere il girone con il massimo che potevamo fare e questo è l'obiettivo di domani". 

Pochi cartellini gialli?
"Non può essere solo quel dato a penalizzarci in questo momento, soprattutto in campo europeo. Tuttavia, è evidente che, ad esempio, nella partita contro il Wolfsburg, loro in questo aspetto possono insegnarci qualcosa. Ti faccio un esempio: la gara d’andata in casa del Wolfsburg non è stata così; il problema si è manifestato maggiormente nella partita di ritorno. Questo dimostra che, probabilmente, in questo aspetto loro sono più avanti di noi, e noi dobbiamo migliorare. Non si tratta soltanto della questione dei cartellini gialli, ma di interpretare la partita non solo dal punto di vista tecnico o tattico, ma anche caratteriale ed emotivo. È su questo che dobbiamo crescere. Tuttavia, sarebbe necessario affrontare il discorso in modo più ampio, considerando anche le partite che giochiamo nel nostro campionato. Qui sono poche le gare in cui è fondamentale avere quel tipo di atteggiamento, mentre in Champions League lo è sempre. Questo fa parte del percorso di crescita che dobbiamo intraprendere, e in questo dobbiamo sicuramente alzare l’asticella".

Ci sono delle colpe? 
"Non è questione di colpe, ma magari di responsabilità che vanno divise fra più persone, io per primo, come magari le calciatrici, come lo staff, come magari la dirigenza, ma questo è una normale cosa che può accadere. Io credo che la stagione per noi non è iniziata benissimo rispetto a un paio di situazioni, parto da due infortuni gravi che ti tolgono due calciatrici da subito, due calciatrici che potevano essere molto importanti, una è Lukasova e una è Valdezate. L'arrivo di alcune calciatrici, soprattutto quelle che sono arrivate dalle Olimpiadi, non in perfette condizioni, non ti permettono di iniziare la stagione con la tua idea, o comunque deve rincorrere una condizione che non arriva. Aggiungo un reparto, quello offensivo, dove l'unica alla quale siamo riusciti a dare continuità ce l'abbiamo qua davanti, perché Viens non l'abbiamo mai avuta nelle migliori condizioni, Pilgrim non l'abbiamo mai avuta, ultimamente Haavi nel momento decisivo della stagione si fa male. Quindi ci sono una serie di condizioni, non è una questione di dare colpe.
Dal 27, quando riprenderemo gli allenamenti, spero di avere un gruppo praticamente al completo, è un gruppo sul quale puoi contare. Io, in tutto questo, però, penso che con tutte queste difficoltà, questo è un gruppo che è arrivato all'ultima giornata a giocarsi la qualificazione in un girone difficilissimo. Perché è inutile che ci nascondiamo dietro un dito. Lione e Wolfsburg sono, in questo momento, di un altro spessore. Anche con la totale rosa nostra a disposizione. Ma il nostro percorso in Champions ci ha permesso di arrivare alla partita di Wolfsburg dove ci potremmo giocare la qualificazione. E questa non è una cosa scontata. In campionato siamo lì. È vero, la Juve sta facendo un percorso importante, netto. Brave, che possiamo dire. Però siamo a sette punti. Sette punti con tanto ancora da giocare, con una Poule scudetto ancora da giocare. Quindi, ripeto, siamo più o meno in linea per quello che ci è successo, per quello che ci è capitato. Qualche calciatrice poteva performare di più. Probabilmente sì, ma questo anche negli anni passati è successo che qualcuno ha performato meno. Qualcuno ha performato in maniera eccezionale e siamo riusciti a vincere campionato, coppa, eccetera. Però io penso che tutto quello che è stato fatto fino adesso, da luglio a oggi, non è assolutamente da buttare. Anzi, io veramente ringrazierei tutte le calciatrici che hanno dato, credetemi, il massimo ad ogni allenamento e ad ogni partita. Non c'è una calciatrice della quale posso dire questa non si è impegnata, questo ha mollato, questo no. Però è chiaro che poi magari ci sono le stagioni dove ti riesce tutto, le stagioni in cui ti riesce qualcosa in meno. Anche a me magari mi riesce tutto nell'azzeccare il cambio, nell'azzeccare la formazione. Magari quest'anno ti riesce qualcosa in meno. Però è anche vero che tante volte abbiamo avuto scelte molto obbligate e quando fai competizioni come queste, quando tiri il collo a tante calciatrici, poi arriva un momento che anche loro non sono macchine, sono persone. Tante di loro, la maggior parte di loro, 18 delle nostre calciatrici giocano nelle rispettive nazionali. Quando c'è la sosta, non c'è la sosta, c'è la nazionale e ti tornano ancora più stanche di prima. Oggi se non hai 23-24 calciatrici sempre a disposizione, sempre pronte per, diventa difficile giocare in campionato contro Sampdoria, contro Napoli, diventa quasi impossibile giocare in Champions contro Lione e Wolfsburg. Io parlo, mi confronto con gli altri tecnici, guardate le formazioni del Barcellona, del Lione e del Wolfsburg, quando fanno il campionato sono altre formazioni, quando giocano in Champions giocano altre formazioni, hanno la possibilità di farlo, quindi è così. Questa è la verità, o quantomeno cambiano 7-8 calciatrici, anche la preparazione alle partite diventa diversa, perché tu non hai mai una settimana tipo, te la devi creare la settimana tipo, ma te la crei se mercoledì giocano determinate giocatrici per poi rigiocare mercoledì dopo, non per giocare sabato o domenica". 

Crecita della Roma rispetto alle altre? 
"Per quanto riguarda la Champions ti posso dire che il gap ancora con questi club, con queste squadre, c'è ed è inevitabile, si vede. Oltre alle otto che vanno ai quarti dobbiamo aggiungere anche qualche altra squadra che alla Champions non ha partecipato quest'anno perché magari non c'è arrivata il Manchester United in Inghilterra, il Paris Saint Germain perché ha avuto un inizio di stagione molto difficile, tipo l'Atletico di Madrid che anche lei ha avuto un inizio di stagione particolare, ma sono tutte squadre, aggiungo l'Eintracht di Francoforte, aggiungo il Bayer Leverkusen che sta facendo un campionato stratosferico in Germania, e quindi queste sono squadre che hanno ancora una differenza con noi, noi dobbiamo ancora correre un pochettino per arrivare a quel livello lì. Quindi come ti ho detto secondo me il percorso nostro è un percorso positivo perché con tutte le nostre difficoltà noi riusciamo a stare in partita a Lione per 75 minuti, riusciamo a stare in partita a Wolfsburg per 65 minuti, probabilmente creando anche delle illusioni rispetto a tanta gente. Io quando abbiamo fatto gol a Lione ho detto cazzo abbiamo fatto gol troppo presto perché per vincere quella partita lì dovevi tenerla addormentata e quell'azione lì la dovevi fare al novantatresimo, allora forse potevi avere qualche possibilità. E quindi ti dico rispetto a tutte le problematiche che abbiamo avuto secondo me se domani chiudiamo questo girone a nove punti vuol dire che hai fatto un percorso di un certo tipo. Non voglio parlare della Juventus, però anche la Juventus qualche difficoltà e Max che è un amico l'ha dichiarato subito, il divario è alto, c'è tanta differenza e probabilmente in questo momento in Italia siamo ancora un pochettino lontano da quello che sono queste squadre. Dobbiamo continuare a lavorare, dobbiamo continuare a non piangerci addosso, a non illudere nessuno perché molte volte ho la sensazione che qualcuno, ma poi per carità i tifosi è giusto che siano così, però ho la sensazione che magari non so se si è cresciuto troppo in fretta o si è pensato che si è cresciuto troppo in fretta e quindi si poteva raggiungere o colmare un gap così in fretta in Europa. Ma non è così perché non è che in Europa stanno fermi, in Europa continuano a crescere, il Lione non è il Lione di 4-5 anni fa, il Lione è più forte, il Wolfsburg non è quello di 2-3 anni fa, è più forte, il Chelsea non è quello di 2-3 anni fa, è più forte, il Barcellona continua a crescere e quindi bisogna veramente, se noi proviamo ad andare a 100 all'ora loro vanno a 300, questo è il problema". 

Recupererà qualche calciatrice per domani? 
"No, assolutamente no. Non è neanche il caso di farlo. Secondo me è il caso di provare ad averla per il 27, quantomeno qualcuna recuperarla per il 27, per preparare bene la Supercoppa, perché non dimentichiamolo, ma è il primo trofeo in palio e lo vogliamo portare a casa perché è un trofeo importante. La cosa più importante sarebbe quella di avere la maggior parte della rosa a disposizione per preparare bene la partita del 6 gennaio". 


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