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Hellas Verona-Roma 3-2 - Scacco Matto - Errori su errori e un lento giropalla. Bene quando la Roma riesce a colpire in verticale in pochi passaggi

di Alessandro Carducci

La Roma perde contro l'Hellas Verona per 3-2, con il gol di Harroui, nel finale, a decidere il match.

GIROPALLA - L'Hellas Verona rimane tutto chiuso nella propria metà campo, aspettando la Roma per colpire in contropiede. I giallorossi fanno girare il pallone, cercando le imbucate improvvise in profondità, come fatto da Angelino per Dovbyk prima e da Le Fée per Zalewski dopo, con il gol di quest'ultimo annullato per offside.
Quando, invece, la difesa dell'Hellas Verona rimane tutta bassa la Roma fatica di più. Prova a innescare le combinazioni sulle fasce con Zalewski-Angelino da una parte e Soulé-Celik dall'altra. Qualcosa di buono, a tratti, viene fuori mentre Dovbyk, centralmente, fa da sponda per i suoi compagni e si muove abbastanza bene, spesso provando a servire lo stesso Soulé. L'ex Frosinone si muove in obliquo, a volte rimanendo largo per favorire l'inserimento nel corridoio di Celik, a volte tagliando per accentrarsi e dialogare con Dovbyk o ricevere un cross basso da Zalewski, come accaduto sul gol del momentaneo pareggio.

IL SECONDO GOL - La rete del 2-2 è forse il paradigma di ciò che vorrebbe fare Juric: palla di prima di Angelino per Dovbyk, il quale, sempre di prima, riesce a far arrivare la palla a Koné che, di gran carriera, arriva per sfruttare la sponda dell'ucraino. Palla poi per l'accorrente Celik, cross basso ancora per Dovbyk e gol.

I CAMBI - Per vincerla, Juric toglie Le Fée, Zalewski e Soulé per Cristante, El Shaarawy e Dybala. L'idea è quella di inserire forze fresche e dare un cambio di passo per l'assalto finale. Poco dopo, Juric, bocciando Shomurodov, toglie Dovbyk (non al meglio) e inserisce Baldanzi, con Dybala falso nueve. Ciò significa che l'argentino arretra per creare calcio e che il suo spazio deve essere occupato da qualcuno. Ci prova Pellegrini, a volte Baldanzi, ma senza troppa convinzione e si finisce con un buco che nessuno riesce a riempire. Il 3-2 è frutto dell'errore di El Shaarawy e della dormita di Ndicka, amara conclusione di una gara folle, con un gol regalato da Zalewski e l'altro dagli arbitri. 


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