L'avversario - Alla scoperta del Bologna di Italiano
Fonte: Alessandro Carducci - Qualifica di osservatore rilasciata dalla FIGC, corso di Match Analyst e Football Data Intelligence con Sics
Sarà il Bologna di Vincenzo Italiano ad affrontare la Roma domenica alle 18.00.
PRESSING ALTO – Così come la Fiorentina degli anni scorsi, anche a Bologna Italiano chiede ai suoi un pressing asfissiante per recuperare palla e disturbare la manovra avversaria. È seconda per tackle nell’ultimo terzo di campo (dopo il Genoa) e tiene una difesa alta per togliere spazi e soffocare la manovra avversaria. Questo significa anche che, se si riesce a uscire dalla prima linea di pressione, si potrebbero aprire degli spazi interessanti.
COSTRUZIONE – Gli emiliani schierano un 4-2-3-1, impostando da dietro con l’obiettivo di andare rapidamente in verticale, sfruttando anche delle rotazioni e degli scambi di posizione, eredità anche del gioco di Thiago Motta dello scorso anno. A centrocampo c’è Freuler, scuola Atalanta, abituato a giocare in verticale, ma i felsinei non disdegnano il lancio lungo se necessario, nonostante in avanti manchi un attaccante strutturato. Castro, infatti, è alto 180cm e fatica a vincere i duelli aerei ma riesce a difendere molto bene palla, una volta ricevuto il pallone. Viene spessissimo incontro, tra le linee, per poi servire rapidamente un compagno nello spazio, come accaduto con Orsolini proprio contro la Roma nel girone di andata. Orsolini e Ndoye (ma occhio all’eventuale impiego di Dominguez, giovane molto interessante) sono bravi a dare gli strappi per cambiare ritmo e infilare nello spazio la difesa avversaria, così come Fabbian è abile negli inserimenti.
LE FASCE – Al di là degli attacchi per vie centrali, il Bologna cerca spesso di andare sugli esterni, dover poter spingere molto con il terzino e l’esterno offensivo, oltre al trequartista che, di volta in volta, decide dove collocarsi.