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L'avversario - Alla scoperta del Venezia di Di Francesco

di Alessandro Carducci

Sarà il Venezia di Di Francesco ad affrontare la Roma domenica alle 15:00.

VERTICALITÀ – Come ogni squadra di Di Francesco, anche il Venezia cerca verticalità, tentando di arrivare rapidamente in porta. La costruzione dal basso e il primo giropalla servono per dare il tempo ai compagni di liberarsi e, soprattutto, per allungare la squadra avversaria, dopodiché si va solo in verticale con rapidi dai e vai per perforare le difese avversarie. Le due mezzali hanno, quindi, il compito di correre parecchio e di fare numerosi scatti avanti e indietro, sfruttando le sponde di Pohjanpalo, l’attaccante finlandese bravo a venire incontro per fare da sponda per i compagni.

ADDIO AL 4-3-3 – Fin dall’estate, Di Francesco ha subito detto che avrebbe proseguito con la difesa a tre già adottata dal Venezia lo scorso anno. D’altronde, già lo scorso anno il Frosinone di Di Francesco ha giocato con la difesa a tre, in virtù del fatto che i principi sono più importanti del modulo. Un’evoluzione rispetto a qualche anno fa, quando, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, alla precisa domanda se il 4-3-3 fosse inevitabile, Di Francesco rispose quanto segue: “Se subentrassi a stagione in corso mi adatterei. Però se una squadra mi sceglie sa che cosa mi piace, quindi dovrà sposare il mio modo di giocare”.

PRESSING – Posto che c’è ancora un cartello con la scritta “lavori in corso”, il Venezia prova a pressare in alcuni momenti della partita ed è quarto per contrasti nell’ultimo terzo di campo, quello offensivo. Ovviamente, un po’ la condizione fisica e un po’ il dover ancora plasmare la squadra fanno sì che il pressing non sia portato in maniera costante, anche per non esporre troppo i veneti a pericolosi contropiedi.

 I SINGOLI - Oltre al già citato Pohjanpalo, occhio a Busio, centrocampista americano che potrebbe giocare sulla trequarti contro la Roma, e a Oristanio, che gravita attorno a Pohjanpalo.


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