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L'avversario - Le tante criticità dell'Hellas Verona

di Alessandro Carducci

Sarà l'Hellas Verona di Zanetti ad affrontare la Roma nell'undicesima giornata di Serie A.

PEGGIOR DIFESA - I veronesi, dopo aver ottenuto 6 punti nelle prime 3 giornate, hanno conquistato appena 3 punti nelle successive 7. Un crollo difficilmente spiegabile e che sta facendo traballare la panchina del tecnico degli scaligeri.
Colpisce il dato sui gol subiti, che vede l'Hellas Verona all'ultimo posto in classifica con 22 reti subite, frutto di tantissimi errori individuali, ingenuità, distrazioni, oltre alla tendenza da parte dell'Hellas Verona si sfilacciarsi e di tenere troppa distanza tra i reparti.

COSTRUZIONE - Non avendo punte estremamente strutturate, i veronesi non possono ricorrere molto al lancio lungo, venendo costretti a far circolare il pallone a terra. Il giropalla è spesso lento e prevedibile con i due centrocampisti centrali Belahyane (domenica squalificato) e Duda che calamitano gran parte dei palloni, cercando la punta di movimento Tengsted. Il danese viene spesso incontro ed è dotato di una discreta tecnica, ma fatica negli duelli fisici. Bravo a dialogare palla a terra e a creare lo spazio per gli inserimenti. 
Spingono molto anche gli esterni, Lazovic in particolare, ma i cross non trovano centravanti strutturati pronti a colpire di testa in rete. 
L'obiettivo, così, è di creare connessioni rapide nella zona centrale per arrivare rapidamente in porta. Il dato racconta un'Hellas terz'ultimo per tiri totali, una squadra, quindi, che crea poco e che ha segnato anche un pochino di più di quanto avrebbe dovuto.

FASE DIFENSIVA - L'Hellas Verona, a tratti, sembra voler alzare il baricentro ma, il più delle volte, si preoccupa solamente di chiudere gli spazi senza rischiare di farsi trovare scoperta, anche perché, in caso di pressing, si fa facilmente trovare sfilacciata, rischiando di subire gol in contropiede.


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