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Juric e De Rossi - A confronto le opposte dichiarazioni post Inter

di Maurizio Rasa

Si è appena conclusa l’ottava giornata di Serie A e in casa giallorossa è ormai tempo di bilanci. L’arrivo di Juric, dopo l’esonero di De Rossi, sulla panchina della Roma non ha portato i risultati che la famiglia Friedkin sperava. L’allenatore croato è riuscito a racimolare 7 punti sui 12 disponibili in campionato grazie alle vittorie contro Udinese e Venezia, entrambe giocate all’Olimpico, e il pareggio contro il Monza in terra brianzola. In Europa League non è andata meglio: il punto rimediato dopo il pareggio contro l’Athletic Bilbao, in casa, e la sconfitta contro l’Elfsborg in Svezia è un bottino troppo magro per le ambizioni giallorosse in Europa.

LA GARA CONTRO L'INTER - Juric paga soprattutto la sconfitta rimediata nel primo vero test contro l’Inter di domenica sera. Non fraintendiamo: perdere contro i campioni in carica della Serie A non è catastrofico, ma il problema di questa sconfitta è il modo in cui è arrivata. La Roma perde 1-0 per colpa di un errore di un singolo e la prestazione offerta non è stata per niente convincente. Nonostante un primo tempo giocato comunque a viso aperto e un secondo tempo sbilanciato in avanti, che ha però regalato più possibilità di contropiede ai nerazzurri che occasioni concrete per i giallorossi. Percorso simile, a livello di squadre affrontate, lo ha avuto il suo predecessore Daniele De Rossi. L’ex capitano giallorosso subentrò a José Mourinho alla ventunesima giornata dello scorso campionato e, nelle sue prime 6 gare, riuscì a conquistare 12 punti sui 15 disponibili in campionato, vincendo contro Hellas Verona, Salernitana, Cagliari e Frosinone. In Europa anche lui registra un pareggio nella gara di andata dello spareggio contro il Feyenoord con punteggio di 1-1. Come Juric, anche per De Rossi il primo vero test fu contro l’Inter. I giallorossi riuscirono a mettere in grandissima difficoltà la squadra di Simone Inzaghi, proponendo un calcio offensivo, coraggioso e mostrando un’idea tattica precisa, riuscendo a chiudere il primo tempo in vantaggio per 2-1, rimontando il gol iniziale di Acerbi grazie alle reti di Mancini ed El Shaarawy. Nella seconda frazione, i nerazzurri riuscirono a ribaltare il risultato grazie al gol di Thuram nei primi minuti, all’autogol del malcapitato Angelino e alla rete, a tempo scaduto, di Bastoni, ma l’atteggiamento che la squadra aveva messo in campo aveva fatto ben sperare i tifosi della Roma rendendo la sconfitta meno amara.

DICHIARAZIONI TOTALMENTE OPPOSTE - Anche le dichiarazioni post partita furono completamente diverse: "Se vogliamo competere con squadre così forti dobbiamo diventare perfetti. Se siamo contenti per aver giocato una buona partita con l'Inter, ma persa, la direzione è la mediocrità e non possiamo permettercelo" queste le parole dell'ex tecnico giallorosso. Mentre invece Juric commentò in modo positivo la prestazione: "Vedo molti miglioramenti in diversi aspetti, paghiamo un errore. Un peccato perché la squadra ha fatto un'ottima gara. Contro l'Inter non è facile, però penso che questa sera abbiamo veramente limitato l'Inter quasi su tutto, fatto una partita molto seria e è un grandissimo peccato". Parole che denotano anche una mentalità e un approccio alle partite decisamente diverso. De Rossi partì molto forte per poi rallentare nel finale di stagione. Speriamo che l'allenatore croato possa fare il percorso inverso, riuscendo a portare risultati nelle prossime partite e allentando la tensione che, inevitabilmente, si è creata attorno all’ambiente giallorosso.


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