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Risparmiateci almeno la rassegnazione alla sconfitta

di Alessandro Carducci
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci

Con Claudio Ranieri, la Roma si dovrà probabilmente abituare a non costruire dal basso, almeno per quest’anno, e non è un dramma. La situazione è di una tale gravità che, al momento, l’importante è fare punti, se con giocate di qualità (a volte rischiose) o con lancioni in avanti poco importa.

ABITUARSI ALLA SCONFITTA - Non bisogna però abituarsi a perdere. Questo, proprio no. Che si parli della Roma, del Barcellona o del Venezia (prendendo l’ultima in classifica), nessuno può permettersi di abituarsi alla sconfitta, neanche se il già citato Venezia affronti la prima in classifica. E la Roma ha proprio affrontato la prima della classe, in trasferta, per cui in pochi si aspettavano punti, così come in pochi se li aspettano contro il Tottenham e contro l’Atalanta. Questa attesa e rassegnazione alla sconfitta, di cui abbiamo già parlato tante volte su Vocegiallorossa.it, è pericolosissima. È un virus che si insinua senza essere inizialmente notato, ha un periodo di incubazione e poi esplode all’improvviso e all’improvviso ci si ritrova a essere soddisfatti di una sconfitta (se pur comprensibile, contro la prima). Ma una squadra che era partita con determinate ambizioni, e che sta perdendo contro chiunque, può mai permettersi di essere soddisfatta di una sconfitta? Può la Roma, a 4 punti di distanza dalla zona retrocessione, accontentarsi di una discreta prestazione? Della serie “Ma sì, oggi è andata male, la prossima andrà meglio?”. È stato il ritornello delle ultime settimane, e abbiamo letto in queste ore le parole di Ranieri e di Pisilli, eppure le cose non sono mai andate meglio, sono precipitate. La Roma può permettersi di precipitare ancora? Non è colpa di Ranieri, ovviamente, appena arrivato, né di Pisilli, che fa quel che può in un contesto non facile per un giovane, ma qui non si possono fare sconti a nessuno. La classifica è indecente e si fatica a vedere qualche spiraglio di luce, ad avere speranza. Va bene tutto, ma almeno risparmiateci la soddisfazione per una sconfitta. Almeno questo.


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