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Sabatini: "I Friedkin non hanno capito dove sono. Non aver mai parlato con la gente è un atto di arroganza"

di Luca d'Alessandro

Walter Sabatini, ex DS della Roma, ha rilasciato un'intervista a Il Messaggero. Eccone un estratto in cui paragona Lazio e Roma:

Per lei la Roma chiuderà davanti alla Lazio?
«Sulla carta dovrebbe, ma it d.s. Fabiani ha lavorato bene. Dele-Bashiru e Nuno Tavares, ad esempio, sono intuizioni gli attaccanti sono bravi. E una squadra forte, che migliora e ha tanti giocatori che risolvono, mentre nella Roma ne vedo pochi».

I Friedkin?
"Agli stranieri va dato tempo per ambientarsi, anche se mi pare che alla Roma non abbiano capito dove sono, come non l'hanno capito i Friedkin. Non hanno mai parlato con la gente, è un atto di un'arroganza insopportabile".

De Rossi?

"Io non l'avrei mai cacciato. Se lo richiamassero farebbero male sia per Juric che per Daniele: tornerebbe nello spogliatoio depotenziato".

Mourinho?
"
Di benefici francamente non ne ho visti, a parte la vittoria di una coppa".

Cose buone ed errori che ha fatto nei due club?

"All'Inter ho voluto fortemente Bastoni, la cazzata è essermene andato. Sono stato un coglione incommensurabile, non si lascia l'Inter. Alla Roma credo di aver fatto diverse cose buone, ma non sta a me dirle. E sono stato costretto ad andare via".

Da dirigente, il calcio ha sottovalutato la questione ultras?
"Non ho mai avuto problemi, ma l'ho sempre visto come un rischio. E mi sembra eccessivo il saluto alla curva: i tifosi vanno rispettati, ma anche quelli in altri settori dello stadio".


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