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Un blackout di 5' che rovina tutto. Da Bologna a Bologna, com'è cambiata la Roma

di Luca d'Alessandro

La vittoria nel derby doveva essere la partita che avrebbe rilanciato la Roma verso un girone di ritorno all'altezza del blasone dei giallorossi. La gara contro il Bologna ha invece dimostrato che, anche con Ranieri sulla panchina, fuori casa la squadra è una cosa, in casa un'altra. Eppure la Roma sembrava avere, al Dall'Ara, le cartucce migliori per portarsi a casa i 3 punti, con un Bologna aggressivo ma poco concreto sotto porta, al contrario dei giallorossi che, quando si sono affacciati dalle parti di Skorupski, hanno creato seri pericoli, su tutti il tiro di Dybala. Fatto sta che l'impressione del campo viene confermata dall'ennesimo gol di Saelemaekers. Tutto giusto, tutto bello, anche con un pizzico di fortuna, vista la papera di Skorupski.

Sul più bello, però, arriva il blackout. La Roma si spegne all'improvviso e il Bologna piazza un doppio colpo in neanche 5 minuti. Per fortuna Orsolini vuole strafare e non sfrutta l'occasione per fare il tris. Ranieri cambia addirittura cinque giocatori, togliendo molti big ormai sulle gambe. Una partita che sembra segnata dall'ennesima sconfitta fuori casa, quando il braccio di Lucumí e un glaciale Dovbyk dal dischetto regalano un punto che fa morale più che classifica.

Da Bologna a Bologna, ovverosia da quando Ranieri è stato chiamato a limitare i danni e ricucire la polveriera scoppiata nella gestione Juric. Otto partite in cui la Roma è riuscita a fare un punto in più rispetto alle otto precedenti con Juric. Può sembrare poco, ma non lo è, considerando il calendario che ha visto i giallorossi affrontare cinque teste di serie, l'ambiente ora tutto dalla parte della squadra e la voglia della stessa di lottare fino all'ultimo secondo, come dimostrato contro il Bologna. Resta però il problema del rendimento lontano dall'Olimpico, da retrocessione. Un problema che la squadra si porta dietro da troppo tempo.


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