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Adesivi di Anna Frank, l'accusa per i 12 tifosi della Lazio cade in prescrizione

di Redazione VGR

Niente di fatto. L'accusa, per dodici tifosi della Lazio, di aver attaccato in Curva Sud degli adesivi con il volto di Anna Frank con la maglia della Roma è caduta in prescrizione. Ieri infatti, come riporta La Repubblica, il tribunale, dopo innumerevoli rinvii, tutti legittimi, non ha potuto fare altro che dichiarare il reato di istigazione all’odio razziale estinto per prescrizione.

LA RICOSTRUZIONE - I fatti risalivano al 22 ottobre 2017, durante la partita interna dei biancocelesti contro il Cagliari. Quando i dodici imputati furono ascoltati da indagati, alcuni di loro avrebbero giustificato il gesto sostenendo di non sapere chi fosse Anna Frank. Altri invece dissero di averla confusa con "la figlia di Fantozzi...". Gli imputati hanno tra i 25 e i 60 anni, vengono da Roma e provincia e sono tutti accomunati, secondo le indagini, dall’essere "appartenenti alla componente oltranzista della tifoseria laziale". Assieme agli adesivi con il volto di Anna Frank, scrivono frasi come "Romanista ebreo", "Romanista Aronne Piperno" e altre frasi "con intento chiaramente denigratorio e di scherno". "Non resta che prendere atto della scadenza dei termini. È comunque una soddisfazione che il Tribunale abbia ritenuto di scartare l’assoluzione, prediligendo la prescrizione — dice l’avvocato Cesare Gai, che ha rappresentato la Comunità Ebraica, costituitasi parte civile — Significa che il gesto è stato considerato esecrabile".


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