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Bove, possibile intervento per l'installazione di un defibrillatore sottocutaneo

di Luca d'Alessandro

Edoardo Bove, centrocampista della Fiorentina, è stato vittima di un arresto cardiaco che ha sollevato interrogativi sulle sue condizioni di salute pregresse e sul monitoraggio medico effettuato nel corso degli anni. A Roma, dove è nato e cresciuto calcisticamente, il problema cardiaco era noto già da adolescente, compresa una miocardite post-Covid nel 2020, segnalata anche durante i controlli medici.

La Roma, che fino alla scorsa stagione si affidava a Villa Stuart per le visite di idoneità sportiva, aveva sottoposto Bove a esami approfonditi come risonanze magnetiche, sebbene questi non garantiscano sempre l'individuazione di cicatrici miocardiche. Prima del trasferimento a Firenze, la Roma è passata a un nuovo partner medico, la clinica Paideia-Mater Dei, dove Bove ha svolto la visita di idoneità. Non è chiaro se la Fiorentina, un club segnato dalla tragedia di Davide Astori, abbia eseguito ulteriori controlli approfonditi. Restano aperti diversi quesiti di natura medica, legale e sportiva, che richiederanno tempo per essere chiariti. Lo si legge su La Gazzetta dello Sport. 

Come scrive La Repubblica, dopo un arresto cardiaco come quello che ha avuto Bove, dovuto a una fibrillazione atriale, le linee guida internazionali prevedono l'applicazione di un defibrillatore sottocutaneo. Bove ne è consapevole e ci sarebbe già anche il consenso informato per procedere con l'intervento per mettere il defibrillatore. Già oggi o domani il ragazzo potrebbe entrare nella sala operatoria. Un intervento in anestesia locale per inserire sottopelle il dispositivo che si attiva in caso di una fibrillazione pericolosa per correggere il ritmo sbagliato del cuore. Se davvero verrà utilizzato il defibrillatore Bove non potrà più giocare in Italia, dove le norme sull'attività agonistica impediscono di scendere in campo a chi ha un defibrillatore. 


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